NAZISTI TRA LE FORZE DELL’ORDINE: GERMANIA SCONVOLTA DA CASO “REICHSBUERGER”
DOPO IL CASO DELL’ESTREMISTA CHE HA SPARATO CONTRO QUATTRO AGENTI SI APRONO ALTRI SCENARI
Le testimonianze raccolte tra i suoi vicini di casa lo descrivono come un uomo gentile, buono, “forse un po’ strano”.
Mercoledì all’alba, quattro poliziotti hanno fatto irruzione nella sua casa di Georgensmuend, paesino di seimila anime in provincia di Norimberga.
E il ‘Reichsbuerger’, il ‘cittadino del Reich’ Wolfgang P. ha aperto il fuoco alla cieca, con una violenza inaudita, colpendoli tutti.
Uno di loro è morto ventiquattr’ore dopo, in ospedale. E in casa, il disoccupato 48enne aveva un vero e proprio arsenale di armi da fuoco.
A distanza di due giorni dall’episodio registrato in Baviera che ha sconvolto la Germania, attorno a questi nostalgici dell’Impero sta montando un caso politico. Anzitutto, perchè è emerso che anche nella polizia si nasconderebbe qualcuno di essi. Contro quattro agenti bavaresi sono stati avviati procedimenti disciplinari perchè sospettati di essere a loro volta dei ‘Reichbuerger’, come ha ammesso il ministro dell’Interno della Baviera, Joachim Herrmann.
E il capogruppo della Spd al Bundestag, Thomas Oppermann, parla di un fenomeno “troppo a lungo sottovalutato”.
Il responsabile dell’Interno federale, Thomas De Maizière, ha annunciato dunque che i ‘Reichsbuerger’ saranno maggiormente nel mirino dai servizi segreti. Finora erano considerati un movimento ‘spaccato e molto eterogeneo’.
Nel frattempo, l’appassionato di arti marziali della sparatoria di mercoledì è stato trascinato in tribunale con l’accusa di omicidio e sbattuto in carcere.
E tutti gli indizi confermano ormai che ultimamente si fosse radicalizzato diventando, appunto, un ‘Reichsbuerger’.
Si tratta di un movimento di estrema destra dai confini incerti – costituito piuttosto da lupi solitari che da veri e propri gruppi organizzati – che rifiuta la Repubblica federale, si rifugia in deliranti teorie complottiste per non pagare tasse e multe, respinge qualsiasi rapporto con lo Stato e sostiene che la Repubblica federale nata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale non esista.
Per questi estremisti, ci troviamo ancora nella Germania imperiale e i confini sono quelli del 1937.
La violenza con cui Wolfgang P. ha reagito al blitz della polizia, intenzionata a sequestrargli decine di armi da fuoco legalmente detenute in casa che le autorità non si fidavano più di lasciare in mano ad un cittadino diventato sempre più strano e imprevedibile, non è atipica.
Quest’estate un altro fanatico della Germania imperiale aveva aperto il fuoco contro alcuni agenti della polizia, per fortuna senza conseguenze drammatiche.
Wolfgang P., in arte ‘Wolfgang Johannes von Roth’, si era fabbricato una patente in casa, aveva un finto stemma nobiliare appeso all’ingresso, ed era – tipico per un Reichsbuerger – un evasore totale.
Mesi fa aveva restituito la carta d’identità al Comune, ma ai perplessi dipendenti statali non era rimasta altra scelta che rispedirgliela a casa.
Il suo profilo Facebook, altrettanto tipicamente, pullula di teorie complottiste e antisemite e vanta una foto del presidente della Repubblica e mezzo governo Merkel con la scritta: ‘Colpevoli: impicchiamoli!’.
(da “La Repubblica”)
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