NELLA GIORNATA DELLA COMMEMORAZIONE DEL NAUFRAGIO IN CUI MORIRONO 368 PERSONE, NUOVO SBARCO A LAMPEDUSA
IL BARCONE CON 69 MIGRANTI E’ ARRIVATO DIRETTAMENTE DALLA LIBIA… ONU SMENTISCE SALVINI: “NEL 2019 ANNEGATE MILLE PERSONE”
L’ultimo sbarco nella notte, sotto un temporale e l’isola sveglia per partecipare alle manifestazioni in ricordo del naufragio del 3 ottobre 2013 di cui oggi ricorre il sesto anniversario.
Questa volta un barcone con 69 persone, proveniente dalla Libia, di cui le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza si sono accorti quando era ormai a poche miglia dal porto.
Quasi tutti bengalesi e subsahariani, a bordo anche alcuni bambini. E nel centro di contrada Imbriacola dal quale ieri erano state trasferite una settantina di persone sono state superate abbondantemente le trecento unità .
La prima delle iniziative di commemorazione alle 3.48 del mattino, alla stessa ora del naufragio in cui morirono 368 persone. Presenti alcuni dei superstiti che, come ogni anno, sono tornati sull’isola per iniziativa del Comitato 3 ottobre. Polemico il sindaco Totò Martello: “Hanno tentato di cancellare Lampedusa, di spazzare via con un colpo di penna demagogico e mediatico, quest’isola come punto geografico. Invece Lampedusa continua ad esistere e ad accogliere e continuano gli sbarchi. Chiediamo che il 3 ottobre diventi anche Giornata europea della memoria, perchè serve l’impegno di tutti. I Paesi europei siano all’altezza di questi ragazzi che vengono qui da tanti Stati a discutere seriamente di migranti e accoglienza”.
La marcia fino alla Porta d’Europa con i superstiti e i familiari delle vittime del naufragio e i circa 300 studenti di scuole di tutta Europa e il lancio di una corona di fiori in mare conclude le manifestazioni organizzate dal Comitato 3 ottobre a cui ha partecipato anche Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr.
Dice la Sami: “Il numero di arrivi via mare in Europa è sceso drasticamente negli ultimi anni, soprattutto lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Eppure il numero di persone che muoiono durante la traversata in proporzione agli arrivi continua a salire. Oltre 1.000 persone hanno perso la vita o risultano disperse nel Mediterraneo dall’inizio del 2019. Questa situazione è inaccettabile e non deve continuare”.
“Occorre ripristinare – continua – una piena capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e stabilire un meccanismo per permettere lo sbarco immediato delle persone soccorse in mare e la redistribuzione dei richiedenti asilo negli Stati membri della UE. L’UNHCR accoglie con favore gli sforzi recenti per trovare un accordo per un tale sistema, e spera che la prossima riunione del Consiglio dei ministri di Giustizia e Affari interni in programma l’8 ottobre porterà ad ulteriori progressi, in una dimostrazione necessaria di solidarietà europea”.
I circa 500 manifestanti indossano le magliette #iosonopescatore del progetto Snapshots from the Borders di cui e’ capofila il Comune di Lampedusa.
(da agenzie)
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