NELL’ITALIA DEL FUTURO SERVIRANNO AGRICOLTORI, MEDICI, INFERMIERI E OPERAI SPECIALIZZATI
IL NOSTRO PAESE STA INVECCHIANDO E, NEI PROSSIMI ANNI, SARANNO NECESSARI PIÙ INFERMIERI PER OCCUPARSI DEGLI ANZIANI: GLI OVER 60 CRESCERANNO DELL’8%… ENTRO IL 2042, LE PERSONE IN ETÀ DA LAVORO DIMINUIRANNO DI 6,8 MILIONI E SONO A RISCHIO I SERVIZI ESSENZIALI
Il calo demografico certificato dall’Istat in ulteriore ribasso in Italia (13 mila nascite in meno nel 2023 rispetto all’anno precedente) è, in realtà, diventato una costante per tutte le economie più avanzate (e non solo). [.
In primo luogo, invecchiano i lavoratori attivi (l’età media lavorativa in Italia è oggi salita a 46,6 anni) ed è a rischio la sostenibilità del welfare (ovvero, il mantenimento del sistema previdenziale e assistenziale). Basti pensare che le previsioni Istat stimano che, nei prossimi cinque anni, in Italia gli over 60 cresceranno dell’8% mentre le persone fra 18-59 diminuiranno del 4%
Inoltre, il fenomeno in atto modifica la composizione per età della forza lavoro e aumenta la criticità che il mercato deve affrontare per reperire figure professionali. Sia per la carenza della manodopera, sia per la necessità di sostituire il personale in uscita per pensionamento.
Secondo alcune proiezioni, nel 2042, le persone in età da lavoro in Italia diminuiranno di 6,8 milioni di unità (quasi il 20% in meno rispetto al 2022). Meno forza lavoro si traduce in una più bassa disponibilità di lavoratori in vari settori, anche per i servizi essenziali.
Si stima che, per sostenere la forza lavoro nei prossimi venti anni, servirebbe sostenere un’immigrazione regolare e la formazione di competenze. I flussi migratori, infatti, possono alleviare questo fabbisogno (la maggior parte dei migranti è in età lavorativa), soprattutto nei mestieri con poca offerta, come l’assistenza agli anziani e il settore agricolo. Fra gli altri fattori che avranno un impatto sul mercato del lavoro, ci sono la transizione ecologica e la rivoluzione digitale.
(da agenzie)
Leave a Reply