NOMINE VICEMINISTRI E SOTTOSEGRETARI IN ALTO MARE, FORSE CI ESCE UNA MANCETTA PER LA MELONI
LA DELEGA ALLE TLC E’ TERRENO DI SCONTRO, MA CI SONO ALTRI MINISTERI CON INTERESSI CONTRAPPOSTI… A FDI UN PAIO DI PRESIDENZE DI COMMISSIONI ? OK IL PREZZO E’ GIUSTO
Ci vorrà ancora del tempo.
Bisognerà aspettare almeno la fine della prossima settimana se non dieci giorni. Le nomine dei viceministri e dei sottosegretari, con le deleghe da assegnare, si intrecciano alla scelta dei presidenti delle commissioni di Camera e Senato.
Infatti anche la composizione di queste ultime slitterà ancora. È tutto un gioco di incastri allo studio delle due forze di governo, Lega e M5s, che ancora non vede la luce, anche perchè in questo puzzle così complicato nelle ultime ore si è aggiunta la possibilità che alcune presidenze delle commissioni vengano date a Fratelli d’Italia, alleati della Lega che non hanno votato contro il governo ma si sono astenuti.
Così la maggioranza sta trattando con il partito di Giorgia Meloni in modo tale da poter consolidare i numeri. Ora o in futuro.
Le due partite sono legate a doppio filo, ma andando per ordine i punti più caldi sono rappresentanti dalle deleghe da assegnare.
Quella alle telecomunicazioni più di tutte le altre dal momento che è appannaggio della Lega con un occhio rivolto a Silvio Berlusconi.
Proprio per questa ragione M5s sta facendo resistenza con Luigi Di Maio che nei giorni scorsi l’ha rivendicata per sè ma sarebbe stato stoppato dagli alleati.
È allo studio un punto di caduta. Si sta ragionando sulla possibilità che venga affidata a un pentastellato che diventerebbe sottosegretario o viceministro al dicastero dello Sviluppo economico.
Il nome che prende quota è quello di Stefano Buffagni, ex consigliere lombardo che in questi mesi ha curato i rapporti e la trattativa con i colleghi del Carroccio. Ma da Matteo Salvini non arriva un’apertura. A domanda precisa se la delega alle tlc sarà o meno lasciata a Di Maio risponde in modo alquanto vago: “È un tema caro agli italiani”.
La delega ai Servizi dovrebbe rimanere nella mani del premier Conte ma anche su questo si sta ragionando. A rivendicarla erano i 5Stelle con il sottosegretario, non ancora nominato, Vito Crimi.
Tema delicato è anche quello del ministero dei Trasporti che si occupa anche dei porti. Ai Trasporti come vice di Danilo Toninelli dovrebbe andare il leghista Edoardo Rixi (sotto processo per peculato)
Sempre in quota Carroccio, i responsabili economici Armando Siri e Alberto Bagnai sono in corsa come vice al Mef insieme a Laura Castelli del Movimento che sembra l’abbia spuntata dentro M5s.
Nei prossimi giorni il premier Conte potrebbe procedere alla nomina anche del Direttore generale del Tesoro. Secondo l’agenzia Bloomberg dovrebbe essere Antonio Guglielmi di Mediobanca.
Agli Esteri, tra i 5 Stelle, in pole c’è Emanuela Del Re, mentre Manlio Di Stefano dovrebbe diventare il presidente della commissione Esteri della Camera. Vittorio Ferraresi presidente della Giustizia.
Se in un ramo del Parlamento ci sarà un presidente di commissione in quota M5s nell’altro, nella commissione omonima, ce ne sarà uno in quota Lega.
Nel mezzo di questa trattativa così intrigata c’è anche Fratelli d’Italia che chiede una commissione Cultura e una Difesa. Più altre due.
Un’altra delega contesa è quella del Turismo. Il decreto per creare un il nuovo ministero come previsto dal contratto di governo non è ancora pronto. Il titolare dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio assicura che sarà in capo a questo dicastero, ma poco dopo viene contraddetto dal collega neo ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli in quota M5s: “Ci sono varie opportunità , vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni”.
A riprova la trattativa è ancora tutt’altro che chiusa.
(da “Huffingtonpost“)
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