OCEAN VIKING, CON A BORDO 234 MIGRANTI STREMATI CHIEDE UN PORTO SICURO, SECONDO LA LEGGE INTERNAZIONALE: “BLOCCO DI ITALIA E MALTA VERGOGNOSO, NON RISPONDONO”
QUALCHE MAGISTRATO PRENDA NOTA: E’ OMISSIONE DI SOCCORSO, SE REITERANO C’E’ MANDATO DI ARRESTO. MANDATE A PRELEVARE I RESPONSABILI
Mentre continua lo scontro diplomatico tra Italia e Germania dopo la richiesta inviata da Berlino riguardo all’assistenza che Roma dovrebbe dare alle navi delle ong impegnate nel salvataggio di naufraghi nel Mediterraneo, le organizzazioni denunciano situazioni di crisi a bordo delle loro imbarcazioni e decidono di bypassare il nuovo governo di Giorgia Meloni. La Ocean Viking di Sos Mediterranee, con a bordo 234 migranti soccorsi al largo della Libia, ha infatti chiesto assistenza a Grecia, Spagna e Francia: “Nonostante le ripetute richieste ai centri di coordinamento per il soccorso di Malta e Italia – dicono – non è stato ancora indicato un porto sicuro” alla nave “che rimane nell’incertezza”. “Questo blocco in mare – sottolinea il coordinatore della ong Nicola Stalla – non è solo moralmente vergognoso ma disattende importanti previsioni legislative del diritto marittimo internazionale e del diritto umanitario”.
Adesso, però, non c’è più tempo da perdere, fanno sapere gli operatori, a causa delle condizioni estreme alle quali sono sottoposti da giorni i naufraghi a bordo. “Devono sbarcare urgentemente, ecco perché abbiamo chiesto alle autorità marittime di Grecia, Spagna e Francia, che sono le più ‘in grado di fornire assistenza’ (come recitano le norme internazionali), di facilitare la designazione di un porto sicuro per lo sbarco di uomini, donne e bambini”.
E attaccano poi il comportamento delle autorità italiane e maltesi che continuano a non dare alcuna risposta alle richieste di aiuto: “Hanno voltato le spalle a queste donne, bambini e uomini – insistono – La situazione a bordo della Ocean Viking sta precipitando, le previsioni meteo annunciano vento forte, onde alte e un abbassamento delle temperature entro la fine della settimane e le scorte si stanno esaurendo. I naufraghi devono sbarcare senza ulteriori ritardi. Siamo di fronte a un’emergenza assoluta e ogni ulteriore giorno di attesa potrebbe avere conseguenze potenzialmente letali”.
Se si somma il numero di persone a bordo della Ocean Viking (234), di Humanity 1 (179) e di Geo Barents (572), sono ben 985 i migranti in attesa di un porto sicuro nel quale sbarcare per ricevere le cure e l’assistenza necessaria.
“Le tre navi – aggiunge Sos Mediterranee – hanno inviato ripetute richieste di un porto sicuro ai Centri di coordinamento del soccorso marittimo più capaci di fornire assistenza, ossia Malta e l’Italia. Senza risposte. Siamo di fronte a un silenzio assordante. Oltre a questo silenzio, che ormai da anni è triste prassi, il 25 ottobre scorso il nuovo ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha emesso una direttiva con la quale avvertiva le forze di polizia e le Capitanerie di Porto che il Viminale stava ‘valutando’ il divieto d’ingresso della nostra nave nelle acque territoriali italiane. Un divieto implicito perché mai comunicato alla nostra imbarcazione in alcun modo”.
Così la ong esorta “gli Stati membri europei e gli Stati associati a rispettare i loro obblighi e ristabilire un sistema di sbarco prevedibile. È necessario alleviare la pressione sugli Stati costieri europei che non possono essere lasciati da soli a farsi carico di un problema che riguarda l’intero continente. Tale sistema deve però garantire la possibilità di sbarcare i sopravvissuti nel porto sicuro più vicino alla zona in cui vengono condotte le operazioni di ricerca e soccorso. I naufraghi soccorsi in mare non possono essere l’oggetto di dibattiti politici”.
(da agenzie)
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