OGGI SI VOTA NEI PAESI BASSI MA DIFFICILMENTE CI SARÀ UN VINCITORE: CI SONO QUATTRO PARTITI CHE HANNO LA POSSIBILITÀ DI ARRIVARE PRIMI, E RICEVERE L’INCARICO
I LIBERALI DI RUTTE SCHIERANO LA MINISTRA YESILGOZ-ZEGERIUS, EX RIFUGIATA DURISSIMA CON I MIGRANTI. POI IL SOVRANISTA GEERT WILDERS, CHE RISALE NEI SONDAGGI DELL’ULTIM’ORA. E INFINE, L’ESTREMISTA DI CENTRO, PIETER OMTZIGT, E IL TANDEM LABURISTI-VERDI DI TIMMERMANS
Tra le finestre già addobbate per Natale delle villette di Scheveningen, spiaggia sul Mare del Nord dove veniva a scrivere Marguerite Duras, ne spicca una: è affollata di pupazzetti neri, con la blackface e il cappello di Babbo Natale.
Qualcuno li fotografa: fanno discutere. Da anni in Olanda un movimento antirazzista lotta per cancellare dalla tradizione Zwarte Piet, l’elfo-schiavo di Babbo Natale — qui Sinterklaas — che ricorda il colonialismo. Hanno protestato sabato nel villaggio di De Lier, dove si festeggiava Sinterklaas. E un centinaio di residenti « normaal », cioè olandesi da generazioni, ha difeso la tradizione lanciando agli attivisti uova e fumogeni. Nove arresti.
In questo clima i Paesi Bassi votano per rinnovare la Camera Bassa e dunque il governo. Quello di Mark Rutte, il più longevo della storia recente, è caduto dopo 13 anni proprio sull’immigrazione (cui i Liberali, il partito di Rutte, volevano imporre un giro di vite). E sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione si è svolta la campagna elettorale, segnata negli ultimi giorni da un’impennata nei sondaggi dell’ultrasovranista Geert Wilders, il cui programma è, in sintesi, abolire il Corano.
Negli ultimi sondaggi ben quattro partiti hanno la possibilità di arrivare primi e quindi ricevere l’incarico di formare un governo. Al primo posto i Liberali, il cui timone Mark Rutte ha lasciato alla sua ministra della Giustizia Dilan Yesilgoz-Zegerius: 17-19%. Poi Geert Wilders e i suoi: 16-18,5%.
Gli altri hanno escluso di governare con lui, tranne Yesilgoz-Zegerius. Alla guida dei liberali con la missione di compiere la stretta sull’immigrazione che a Rutte non è riuscita, e nonostante sia figlia di un sindacalista curdo e arrivata in Olanda nel 1980 come richiedente asilo, aveva detto che avrebbe potuto governare con Wilders.
Ieri, al tradizionale dibattito finale in Parlamento, in diretta tv, lo ha parzialmente rinnegato: «Non lo sosterremmo se vincesse». Sottinteso: se vincessero i liberali sarebbe un prezioso alleato a destra. «Wilders deve a lei la sua rimonta», spiega Joost van Spanjen, professore di Scienze politiche alla Royal Holloway University.
Terzo, nei sondaggi, il macilento tandem progressista Laburisti-Verdi, guidato dall’ex commissario Ue Frans Timmermans: 15-17%, con forse qualche slancio dato dagli indecisi che vorranno arginare la destra-destra. E infine il Nuovo contratto sociale di Pieter Omtzigt, formazione «di estremo centro»
(da Il Corriere della Sera)
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