OGNI ANNO 50 MORTI MISTERIOSE IN CARCERE
UNA RICERCA DENUNCIA CHE IN CELLA MUOIONO OGNI ANNO 150 DETENUTI: UN TERZO CLASSIFICATI COME SUICIDI, UN TERZO COME “CAUSE DA ACCERTARE”….ALMENO TRENTA CASI MERITEREBBERO APPROFONDIMENTI DA PARTE DELLA MAGISTRATURA…MORTI PER INFARTO CON LA TESTA SPACCATA E SUICIDI CON EMATOMI SUL CORPO
Il caso di Stefano Cucchi ha acceso un faro sulle morti sospette in cella, ma pochi sanno che ogni anno nelle carceri italiane muoiono in media 150 detenuti per cause non sempre certe.
“Ristretti orizzonti”, nel suo dossier “Morire in carcere”, elenca ben 30 casi che si sono verificati dal 2002 ad oggi che meriterebbero “approfondimenti” da parte della magistratura.
Alcune foto allegate mostrano “immagini che parlano da sole, come morti per infarto con la testa spaccata e per suicidio con ematomi e contusioni in varie parti del corpo”.
Perchè si muore in cella?
Dal 2000 ad oggi i decessi sono stati 1.531, di cui 545 per suicidio, un altro terzo per cause riconosciute come naturali e il restante terzo “per cause da accertare”.
Nel 2008 i suicidi rilevati dall’Amministrazione penitenziaria sono stati 46, quest’anno siamo già a 61.
Tra i tanti casi sospetti elencati da “Ristretti Orizzonti” anche quello di Manuel, 22 anni, morto il 25 luglio 2008 nel carcere genovese di Marassi.
Alla mamma aveva scritto: “Qui in carcere mi ammazzano di botte e mi riempiono di psicofarmaci, sto male”.
Lo troveranno senza vita con una bomboletta di gas in mano. “Forse un incidente” la versione ufficiale, ma la madre dice : “Lo hanno ucciso e stanno cercando di coprire tutto”.
O il caso di di Otello, 44 anni, che il 15 ottobre 2007 viene trovato morto nel carcere di Perugia: Il medico, che esclude l’infarto, avrebbe riscontrato quattro emorragie cerebrali, almeno due costole rotte e lesioni a fegato e milza.
O ancora il caso di Habteab, 36enne eritreo, che il 14 maggio 2006 muore impiccandosi in cella di isolamento a Civitavecchia.
Per la procura è suicidio, ma la zia non ci crede e mostra delle fotografie che evidenziano ferite alla fronte e alla nuca.
Il sistema carcerario italiano è alle prese con il massimo sovraffollamento mai conosciuto dal dopoguerra ad oggi: la fotografia, a due giorni fa, era di 65.416 detenuti di cui 24.200 (pari al 37%) stranieri, mentre sono 31.202 ( il 50% del totale) quelli in attesa di giudizio.
Il capodipartimento Ionta ha recentemente invitato il personale penitenziario a “mantenere i nervi saldi” e a “lavorare con lucidità ” di fronte a tensioni, carenze di agenti e suicidi.
In attesa sempre del piano carceri di cui Alfano parla da un anno e che dovrebbe prevedere la realizzazione di 24 nuovi penitenziari di cui 9 flessibili (di prima accoglienza e destinati a detenuti con pene lievi) da realizzare nelle grandi aree metropolitane.
Con che soldi non si sa, visto che non mai un euro da spendere.
Chi vivrà (forse) vedrà .
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