OLTRE A DAR LUSTRO ALL’ITALIANO, GIA’ CHE CI SIAMO RIPENDIAMOCI PURE NIZZA E LA SAVOIA
“USARE PAROLE STRANIERE E’ SNOBISMO RADICAL CHIC” HA DETTO IL MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO, USANDO TRE PAROLE STRANIERE
“Usare parole straniere è snobismo radical chic”, ha detto il ministro della Cultura Sangiuliano usando tre parole straniere. Non ci caschiamo. Ormai il giochino è chiaro: uno tra i più rimarchevoli esponenti del governo (collezionisti di busti, nostalgici delle punizioni scolastiche, cacciatori al cinghiale urbano, riccone in stile balneare, etc.) dice qualcosa di un fascismo da cabaret; quelli di sinistra – che quelli di destra, insipienti dell’origine dell’espressione, chiamano radical chic – si incazzano, producendosi in paginate di analisi e piagnistei; loro gongolano, avendo ottenuto il doppio risultato di: 1) giustificare il loro stipendio; 2) distrarre l’opinione pubblica dalle vere pecche del governo Meloni.
Messasi di buzzo buono a combattere l’egemonia culturale della sinistra (nella tv pubblica, dove fino a ieri Sangiuliano dirigeva un Tg, nella scuola, dove prima dell’arrivo di Valditara non vigeva il Merito ma il 6 politico, etc.), la battagliera intellighenzia di destra ha dichiarato guerra alla spocchiosa élite di chi non vota FdI: residenti delle Ztl, sì-vax, cosmopoliti (globalizzati, meticci, venduti, traditori della Patria); tutta gente che loro, seguitando la propaganda monomaniaca dei giornali di destra, chiamano radical chic
Guerra pure ai poliglotti, che impoveriscono la lingua di Dante; così invece del cachemire indosseranno il casimiro, e stasera brinderanno a sciampagna tra ricchi premi e cotiglioni, tiè.
Il tutto mentre Meloni, più confindustriale di Confindustria, vara una Finanziaria ligia all’austerità, riduce la spesa pubblica, taglia la Sanità. affama i poveracci, ricatta i disoccupati costringendoli ad accettare qualunque lavoro
Encomio perciò agli arditi intellettuali revanscisti: è dura fare epica dannunziana stando in un governo neoliberista, in cui Salvini cita la Thatcher e Meloni Ronald Reagan.
Se a Sangiuliano riesce di mettere l’italiano lingua ufficiale in Costituzione, com’era nello Statuto albertino, già che ci siamo riprendiamoci pure Nizza e la Savoia.
(da Il Fatto Quotidiano)
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