ONDATA DI SCRITTE CONTRO LA LEGALITA’ A LOCRI: “PIU’ LAVORO E MENO SBIRRI” E “DON CIOTTI SBIRRO”
IL GIORNO DOPO LA MANIFESTAZIONE CON MATTARELLA, LA RISPOSTA DELLA ‘NDRANGHETA
“Più lavoro meno sbirri” e “Don Ciotti sbirro”.
All’indomani della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella notte queste due scritte sono state tracciate sul Vescovado di Locri, dove risiede il vescovo Francesco Oliva e che in questi giorni ospita don Luigi Ciotti, presidente di Libera, per la manifestazione nazionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Proprio qui ieri Mattarella aveva lanciato un duro monito contro le mafie affermando, tra l’altro, che i mafiosi “non hanno onore”. Entrambe le frasi sono state subito cancellate, stamani, dagli operai del Comune.
“La ‘ndragheta vuol far sentire il proprio potere in campo religioso. Manifestazioni come le processioni sono ormai svuotate di contenuti religiosi. Noi vietiamo la raccolta di denaro ma qualcuno pretende che si faccia. Perchè deve poi investirlo in vari business che non c’entrano alcunchè con le iniziative caritatevoli. È tutto bloccato da vecchie, anacronistiche tradizioni che alimentano il malaffare. E questo è solo un esempio”. Così il vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva, in un’intervista al Corriere della Sera.
“L’arroganza” della criminalità organizzata “si coglie in ripetuti comportamenti di chi si pone al di sopra della legge. Il mafioso pensa di poter sottoporre tutti alle sue dipendenze. Corrompe toccando vari livelli dell’amministrazione pubblica e trova nella burocrazia un’alleata insuperabile. Soprattutto nei settori dove covano i maggiori interessi sul piano economico: appalti, concessioni, lavori pubblici e così via”.
Manca lo Stato? “Credo possa fare molto di più. Non basta la sola azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura. Anche se si uccide di meno, è ancora tanta la criminalità a diversi livelli che, ripeto, trova la sua linfa nella corruzione. C’è sottesa una mentalità mafiosa che non è facile sradicare senza un’azione sinergica a livello formativo e culturale”.
Quali sono gli effetti sulla vita della gente?
“La malavita impedisce la crescita della comunità e lo sviluppo vero del territorio”. Cosa significa fare il vescovo nella Locride?
“Non mi sento al fronte. Ma so che se non colgo le istanze della gente e soprattutto dei più fragili e indifesi non vado lontano. Importante è mettersi in ascolto denunciando le ingiustizie che affliggono questo territorio abbandonato a se stesso”.
(da “Huffingtonpost“)
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