ORA MANCANO PURE I TRENI PER IL METRO’ 5: A RISCHIO INAUGURAZIONE EXPO
CONSEGNA IN RITARDO, CONTINUA L’ODISSEA DELLA CORSA CONTRO IL TEMPO
La data sembrava fissata. Invece, col passare dei giorni, si fa sempre più concreta l’ipotesi che l’apertura della linea 5 del metrò possa slittare: non più il 27 aprile (un lunedì), secondo il programma di un paio di settimane fa, ma qualche giorno più avanti.
Dunque, ancor più a ridosso dell’inaugurazione dell’Expo.
Nelle riunioni degli ultimi giorni s’è respirata una certa preoccupazione (per non dire nervosismo).
L’eventualità che l’apertura della tratta della M5 fino a San Siro possa andare oltre il primo maggio, per il momento, non viene presa in considerazione. Sarebbe un danno di immagine troppo pesante.
Ma oltre a tutti gli intoppi che di solito si presentano durante i test di una nuova metropolitana, sembra esserci un punto più serio: alcuni dei nuovi treni che viaggeranno sulla M5 non sono stati ancora consegnati.
Tra fine aprile e inizio maggio, Milano vivrà uno dei momenti più complessi della sua storia recente.
Giorni che metteranno alla prova la tenuta dell’intero sistema: dall’ordine pubblico, alla viabilità , ai trasporti.
La M5 è un tassello chiave, anche perchè il completamento della nuova linea (già in funzione da Bignami a Garibaldi) è già stato «ridimensionato», proprio per permettere l’apertura prima di Expo: sole 5 stazioni, invece delle 10 previste (Monumentale, Cenisio, Gerusalemme e Portello sono state rimandate a fine anno, per Tre Torri si attendono invece i tempi del cantiere CityLife nell’area dell’ex Fiera).
Bisogna tener presente il calendario. Il 27 aprile è un lunedì, poi restano soltanto tre giorni disponibili.
Venerdì primo maggio si inaugura l’Expo; il 29 aprile, tra l’altro, a San Siro si gioca Milan-Genoa, e si potrebbe aprire il metrò per quel giorno soltanto se la fase di «rodaggio» fosse già compiuta con esiti del tutto positivi.
È solo se inserita in questo scenario che si comprende la frase dell’assessore alla Mobilità , Pierfrancesco Maran: «Fino al 30 aprile avremo piena tolleranza, ma non abbiamo alcuna intenzione di accettare altri rinvii».
Si dice che lo stesso concetto, a Palazzo Marino, sia stato espresso in termini molto più duri.
I collaudi di un nuovo metrò sono regolati dalla legge e richiedono tempo. I primi test hanno fatto emergere problemi che rientrano nella routine di un sistema così complesso, legati soprattutto all’elettronica.
La società M5 ha più volte ribadito che tutti i lavori di costruzione sono conclusi e gli elementi strutturali funzionano a dovere.
Il fatto che si debba aprire solo una parte della linea rende il collaudo più lento, perchè la prima metà della M5 è già in funzione. Altra difficoltà è legata all’attuale mancanza di un deposito riservato esclusivamente alla M5.
Questo, quando c’è bisogno di lavorare sui convogli, obbliga a spostare i treni nei depositi di altre linee.
La data dell’apertura sarà comunque stabilita e comunicata lunedì 20 aprile, tra poco più di due settimane.
Due settimane di massimo sforzo e lavori in affanno: nelle gallerie sotterranee del metrò, come nel cantiere di Expo.
Gianni Santucci
(da “il Corriere della Sera“)
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