PAOLA CLEMENTE, MORTA DI LAVORO: 30 GIORNI AL MESE PER 2 EURO L’ORA
IL CALENDARIO DEI SUOI IMPEGNI CHE INGUAIA I CAPORALI… E’ QUESTA L’ITALIA DI RENZI: MENO DIRITTI PER TUTTI
Un calendario e dei taccuini che inguaiano definitivamente la società per la quale aveva lavorato Paola Clemente, la bracciante morta di fatica nelle campagne di Andria.
Nei documenti al vaglio della Procura di Trani tutti gli impegni della donna: un resoconto dettagliato che potrebbe incastrare anche i mediatori e anche alcune sue colleghe di lavoro che in questi mesi hanno raccontato il falso, forse perchè sotto le minacce dei caporali.
Come riporta La Repubblica di Bari, infatti, “Paola lavorava anche 30 giorni in un mese. A giugno dello scorso anno sono segnate 25 giornate, di cui 21 consecutive. E accanto si trova l’indicazione dell’orario e in alcuni casi anche della ditta e del caporale per i quali prestava servizio. Chiaramente la busta paga di quel mese – ma lo stesso accade anche con altri periodi, tutti oggetto dell’indagine – non corrispondono a quanto appuntato. Nonostante siano bollate da un’agenzia interinale, il chè doveva essere nelle intenzioni del legislatore garanzia di trasparenza. Perchè i conti non tornano?”
“Evidentemente qualcuno ha barato” spiega uno degli investigatori che in questi mesi stanno lavorando su una maxi inchiesta che rischia di fare esplodere il fenomeno del caporalato in Puglia.
(da “Huffingtonpost”)
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