PARTENZA IN SALITA PER IL NUOVO GOVERNO
GIA’ SI LITIGA SUI POSTI ….MA NON DOVEVA ESSERE TUTTO DIVERSO? SENZA CASINI….I SOLITI CASINI ?
“Si profilano tempi duri” ha annunciato Silvio Berlusconi, alla luce della situazione economica internazionale, con una inflazione al 3,6% e i conti dello Stato boccheggianti. Come sempre. Finito il tempo delle promesse elettorali, sia sue che di Veltroni, gli Italiani tornano alla dura realtà e il futuro Presidente del Consiglio mette il freno alla demagogia che aveva impazzato per un mese.
Ieri mattina si era lasciato anche sfuggire un “Oggi andremo fino in fondo, individueremo ministri e sottosegretari”, ma all’ora di pranzo i commensali gli avevano già fatto cambiare idea. Il primo vertice di maggioranza che avrebbe dovuto “scegliere” 12 ministri ( e 48 sottosegretari) si è concluso con un nulla di fatto. Fini il giorno prima aveva già annunciato che voleva 4 ministeri, a pranzo Bossi ne ha chiesti 4 più la presidenza della Lombardia, Lombardo ( che si è autoinvitato) ha detto che ne vuole almeno 1… al povero Silvio che già ne deve piazzare 8 dei suoi ( tra cui le famose 4 donne) i conti non tornavano più.
La dichiarazione di Fini, uso media, ” Faremo un governo secondo logiche meritocratiche e non di partito” strappa qualche sorrisetto ironico alla platea, mentre Bossi annuncia “non si è concluso nulla, torno a casa”. Berlusconi che aveva prospettato una idea alla Sarkozy di dare un ministero a un esponente dell’area avversaria si rende conto che non siamo in Francia: qua le truppe sono fameliche…
Idea rinviata a tempi migliori. Che soluzione trovare? Una bella commissione che dovrà ” indicare una griglia di 60 nomi tra cui scegliere ministri, vice e sottosegretari”, con la prospettiva di passare dai 12 ministri promessi a 18-19.
Per essere soli 3 partiti ( più l’Mpa di Lombardo) che non “ci tengono ai posti” ma badano solo “al programma”, come inizio non c’e’ male.
C’e’ maretta un po’ ovunque, il totoministri impazza, ci sono contrasti tra partiti e all’interno di ciascun partito. Qualche esempio: Fini era intenzionato a accettare la presidenza della Camera, ma se i vice di Berlusconi saranno Letta e Bossi si vedrebbe “sminuito” e allora prenderebbe gli Esteri. All’interno di AN i colonnelli hanno preso male l’idea ( invece ottima) di Fini di piazzare Giulia Buongiorno alla Giustizia, in quanto salterebbe un posto per almeno uno di loro.
La Lega vuole posti ovunque e pone pure due veti: no a Pisanu agli Interni e alla Poli Bortone all’Agricoltura, mentre vuole Formigoni in qualsiasi posto, purchè liberi la Regione Lombardia per far posto a Castelli.
Forza Italia invece ha tanti candidati in pectore, ma pochi sicuri ( tra questi Tremonti, Letta, Frattini, Scajola, Bonaiuti, Carfagna, Lupi).
Il toto-poltrone si ingarbuglia insomma e l’elettore ha già capito che sotto questo aspetto nulla è cambiato: da nord a sud, dalla padanìa al tavoliere delle Puglie vige un solo motto: “siamo a Napoli, paisà ” .
E questi parlamentari, secondo voi, voteranno per ridursi lo stipendio o per dimezzare i seggi? Ah già , contano i programmi…
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