LA SCONFITTA DELLA DESTRA IN ITALIA
AN PERDE IL 30% DELL’ELETTORATO, LA SANTANCHE’ SI PERDE PER STRADA, CHI E’ FUORI DI… MELONI PERDE LA PAZIENZA, GASPARRI NON PERDE L’ARROGANZA…
In un vecchio film in bianco e nero, un impettito e impareggiabile Vittorio De Sica, elegante e altero, in mezzo al traffico della capitale, avuto la notizia della nomina eccellente, sfodera una battuta rimasta nella storia del cinema neorealista del dopoguerra: ” Mi hanno fatto ministro, vado a prendere il tram”.
Nella Roma dei nostri giorni, si aggirano tre caratteristi di indubbio successo che, sotto l’attenta guida di un regista dalla cravatta rosa e dallo sguardo gelido, prossimi alla medesima nomina, dichiarano: ” Ci hanno fatto ministri, aspettiamo l’auto blu”.
Una volta ” li mandava Picone”, oggi “li manda Gianfri”, quello che per due di loro al bar ” era malato e non capiva un cazzo”. Fini estrasse in quel caso il cartellino rosso e li squalificò per qualche turno, ma ora Ignazio La Russa e Altero Matteoli, unitamente a Gianni Alemanno, sono prossimi all’investitura. Il generale ha portato i colonnelli al momento del “realizzo”, poco importa che l’esercito non ci sia più, che molti soldati siano trapassati. Ognuno dei tre controlla una parte di AN, loro sono controllati da Fini e la presidenza della Camera è fatta. I dirigenti periferici si arrangino coi futuri vertici del PdL, saranno spazzati via in molti negli Enti locali, attraverso le preferenze, potendo contare su una base che è appena un quarto di quella dei forzisti.
Ma veniamo ai dati, agli studi di esperti come Pagnoncelli, sui flussi elettorali delle elezioni di pochi giorni or sono.
Dati evidenti e non contestabili, che mettono a nudo la sconfitta di AN nel contesto della vittoria di Lega e Forza Italia. Dati che dicono che AN ha perso il 30% dei propri voti, pari a poco meno del 4%, ovvero se si fosse presentata da sola avrebbe attualmente ottenuto circa l’8%. Più precisamente il 4% sarebbe finito a “la Destra” nella misura del 2,4%, alla Lega e tra le astensioni nella misura dell’1,6% .
Pertanto nel 37-38% ottenuto dal PdL, Forza Italia avrebbe contribuito per il 29-30% e AN per solo l’8%. La stessa percentuale ottenuta in pratica dalla Lega che ora si pone alla pari della componente finiana che risulta ormai la più debole all’interno della coalizione. Quanto avevamo previsto e denunciato da tempo, abituati a raccontare la verità .
La Giorgia Meloni, una delle “miracolate” di AN e in pole position per cariche elevate, ha sostenuto che “la Destra” non ha preso alcun voto da AN e che il milione di voti non serve a nulla. Maurizio Gasparri, prossimo presidente del gruppo parlamentare del PdL, in un confronto postelettorale con la Santanchè, le ha urlato che “noi siamo al Governo e tu resti a casa, quindi abbiamo ragione noi” e ” hai preso solo lo 0,5 in più dei soliti partitini che si pongono a destra di AN”. Un duro scontro tra “chi non l’ha data” e “chi l’ha data per interposta persona” ? Uno spettacolo penoso in ogni caso.
La Meloni è smentita dai dati, definire in pratica dei “coglioni” un milione di persone che ha votato Storace è ridicolo: erano gli stessi che hanno votato per 10 anni AN, erano molti di Azione Giovani di cui lei è stata segretaria nazionale…erano coglioni anche allora? Un autogol patetico.
Quanto a Gasparri, gli ricordiamo che i partitini a destra di AN, al massimo sono arrivati insieme all’1,2% quindi ora l’aumento sarebbe di altrettanto, pura matematica.
Passiamo alla novità “la Destra”, di cui la Santanchè ha costituito la forza ma non ha coperto la debolezza. Forza perchè ha trasmesso passione col suo “io credo”, con la sua grinta e il suo “saper bucare il video”. Ma come una ottima attrice ha bisogno di un autore adeguato per esprimersi, di un regista che sappia valorizzare le riprese, di comparse che sappiano muoversi, non ha potuto nascondere la povertà del testo.
Ripetere slogan dieci volte, puntare solo sugli zingari e sugli extracomunitari, non approfondire temi come il mutuo sociale o la tassazione delle banche che meritavano meno superficialità , non ha pagato. Non avrebbe dovuto puntare solo sull’elettorato di AN, ma giocare a tutto campo, non farsi imbrigliare dalla vetusta polemica su chi è fascista e chi no, puntare sull’elettorato moderato e cattolico, porsi come una destra moderna. Poi non è credibile, abbiate pazienza, che fosse lei ad auspicare lo ” stipendio dei politici a 1.200 euro, come gli operai”. In TV doveva comparire Teodoro Buontempo a esprimere queste proposte, avrebbe avuto maggiore presa sia negli elettori di AN che nelle fasce medio basse. Un altro esempio di vita, un’altra immagine, che avrebbe fatto da contraltare, un’altra preparazione politica.
Poi parliamoci chiaro:” la Destra” l’ha voluta Berlusconi, era tutto previsto, finanziamenti compresi a partire da novembre. Altrettanto chiaramente: alla conferenza organizzativa di Trieste, il vertice aveva già fatto l’accordo con Berlusconi su 10 deputati garantiti all’interno del PdL. Poi la base è insorta, scandendo lo slogan ” Soli, soli…” in sala e tutto saltò, anche per la disperata corsa di Fini in versione “pentito sulla via di Arcore”. Iniziarono i veti, le incomprensioni e la corsa solitaria. Questo sta alla base di un risultato, comunque lusinghiero, ottenuto da “la Destra”, un buon 2,4% che costituisce una buona base di partenza se si vuole continuare a “fare politica”, sempre che non sia un punto di arrivo, per capirci, ma di partenza. Già si parla ai vertici di “possibili intese col PdL”….Caro Storace, dai retta a me, gli accordi si possono fare da una posizione di forza, non di debolezza. Dopo le Europee magari se ne riparla, prima sarebbe ridicolo. Salvo che il testo non prevedesse già un finale definito. Comunque di strada se ne fa poca se non si punta su aggregazioni nuove, invece che su persone localmente screditate e che hanno girato come trottole tutte le correnti di AN ( e non solo) alla ricerca di un posto al sole. Fare la brutta copia di AN? E’ già abbastanza indigesto per molti l’originale, grazie …
Alla crisi dell’area di Destra, alle sconfitte elettorali cercate, ai tentativi di “nascondersi” dietro il “successo della coalizione” abbiamo lasciato fuori i militanti, i giovani sballottati dai carrieristi, i tanti scazzati che avrebbero diritto a non essere svenduti, a chi continua a far politica nei piccoli centri per pura passione ideale, a chi non cerca cariche ma speranza, non reclama posti ma valori, diversità , orgoglio, identità , socialità , comunità . A chi pensa che la cultura non sia solo “studiare la legge elettorale” e la politica solo ” occupare una poltrona”. E’ questo “popolo di Destra” che costituisce un punto di riferimento, non loro che devono cercarlo in qualcuno. Prendetene coscienza e organizzatevi localmente, dissentite quando è il caso ad alta voce, contestate invece di stare zitti: si “cresce insieme” anche senza zii d’America, meglio orfani che politicamente “figli del compromesso”.
Non si vive di solo Ppe.
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