PASTIFICIO RUMMO, LA VISITA DI SALVINI E’ UN BOOMERANG, SUI SOCIAL SCATTA IL BOICOTTAGGIO
IL PATRON: “NON CAPISCO”… SE NON CAPISCI CHE NON SI PERMETTE A UN INDAGATO PER SEQUESTRO DI PERSONA DI ENTRARE A CASA TUA PROVA A CHIEDERE IN GIRO
Non esattamente il migliore dei testimonial possibili.
La visita di Matteo Salvini al pastificio Rummo, esibita dal vicepremier anche sui propri profili social, si rivela un boomerang per il politico e per la stessa azienda campana.
Da alcuni giorni i profili social dell’azienda sono infatti diventati bersaglio di critiche di molto accese, con tanto di hashtag dedicato #boicottaRummo.
Una beffa per l’azienda che solo alcuni fa, proprio grazie al tamtam sui social in seguito al disastroso alluvione che l’aveva colpita nel 2015, aveva invece beneficiato di un grosso sostegno popolare, con tanto di petizione su change.org per spingere le scuole ad acquistare il prodotto del pastificio per sostenere l’impresa in difficoltà.
Otto anni dopo però il clima sembra cambiato e gli utenti si mostrano ora indignati, contestando all’azienda di avere dato spazio “promozionale” al politico leghista, nella sua vita politica precedente peraltro non tenerissimo con il Mezzogiorno.
Un reazione che il patron dell’azienda Cosimo Rummo non riesce a spiegarsi. “Sono letteralmente senza parole”, ha detto in una intervista al Corriere del Mezzogiorno. “Il ministro delle Infrastrutture chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco”, ha aggiunto.
Ecco bravo ti sei dato la risposta: notificargli che non è persona gradita
(da agenzie)
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