PDL, A VOLTE RITORNANO: ARRIVANO A 56 GLI IMPRESENTABILI PER GUAI GIUDIZIARI
E POI CI SONO GLI IMPROPONIBILI CHE NON MOLLANO MAI…. IL TERZO ELENCO
Prosegue l’elenco degli impresentabili del Pdl, tra inquisiti, imputati e condannati.
Tolti Cosentino, Dell’Utri e Scajola, non ricandidati, “il partito degli onesti” (copyright Alfano) resta una finzione: con la puntata di oggi sono 56, infatti, i nomi del centrodestra (Pdl e alleati) che hanno guai con la giustizia.
Il record dei procedimenti riguarda soprattutto il Cavaliere.
Questo non è un mistero.
Subito seguito dal banchiere Denis Verdini, il fedele sherpa che ha curato la compilazione delle liste.
L’altro giorno l’ex berlusconiano Guido Crosetto ha detto: “Verdini non andava candidato come Cosentino. Solo che lui comanda”.
Accanto agli impresentabili ci sono poi gli improponibili: quei candidati che non hanno problemi giudiziari ma che sono finiti in lista per i demeriti più vari.
ALLEATI IMPRESENTABILI/3
Salvino Caputo (Senato Sicilia).
Candidato di Fratelli d’Italia-Centrodestra Nazionale, la formazione di Giorgia Meloni nata da una scissione nel Pdl. Condannato in Appello a un anno e 5 mesi per tentato abuso d’ufficio.
William Casoni (Senato Piemonte).
Candidato di Fratelli d’Italia. Indagato per concorso in abuso d’ufficio nello scandalo sulla riscossione del bollo auto. Tra le carte dell’inchiesta un soprannome: “L’uomo del 10 per cento”
Agostino Ghiglia (Camera Piemonte 1). Candidato di Fratelli d’Italia.
Condannato a nove mesi di reclusione senza condizionale, nel 1986, per aggressione a due studenti.
Emanuele Locci (Camera Piemonte 2).
Condannato dalla Corte dei Conti, insieme all’ex giunta di Alessandria, per un danno erariale di 7,6 milioni di euro.
Massimiliano Motta (Senato Piemonte). Candidato di Fratelli d’Italia. Condannato nel 1986 per lo stesso reato di Ghiglia.
IMPROPONIBILI PDL/3
Lucio Barani (Senato Campania, Senato Lombardia).
Da sindaco di Aulla, provincia di Massa Carrara, fece erigere un busto di Bettino Craxi e cambiò il nome della piazza centrale: da Matteotti a Martiri di Tangentopoli. Alla Camera gira sempre con un garofano all’occhiello.
Deborah Bergamini (Camera Emilia Romagna).
Berlusconi la mandò alla Rai dove avrebbe organizzato la “Struttura Delta” per favorire Mediaset. Per lo scandalo lasciò la Rai.
Maurizio Bianconi (Camera Toscana).
Ha proposto di eliminare le intercettazioni come mezzo di ricerca della prova.
Sandro Bondi (Senato Lombardia).
Ex comunista, poeta di corte. Da ministro dei Beni Culturali fece ottenere un contratto al figlio, Fabrizio Indaco, della compagna-deputata Manuela Repetti. Aveva promesso di lasciare il seggio.
Cinzia Bonfrisco (Senato Veneto).
Ha firmato un emendamento per salvare le pensioni d’oro della pubblica amministrazione
Michela Vittoria Brambilla (Camera Emilia Romagna).
La rossa del Cavaliere. Tra le meno amate di Forza Gnocca: di lei si parla in termini irriferibili e volgari nelle intercettazioni della P4 (il faccendiere pregiudicato Bisignani, amico di Letta, Gelmini e Prestigiacomo).
Annagrazia Calabria (Camera Piemonte 1).
In quota Forza Gnocca. Partecipò alla festa in costume di Carlo De Romanis, quella con le maschere da maiali che secondo Fiorito sarebbe stata pagata con i soldi della Regione Lazio.
Maria Rosaria Carfagna (Camera Campania 2).
Ex prediletta del Capo. Disse B.: “È così bella che se non fossi già sposato la sposerei”. La moglie Veronica Lario pretese le scuse con una lettera a Repubblica.
Disse Nicole Minetti al telefono con Barbara Faggioli: “Facciamo come la Carfagna. A lui gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perchè lui dice me le sono levate dai coglioni, lo Stato le paga lo stipendio”.
Elisabetta Casellati (Senato Veneto).
Da ex sottosegretaria ha mantenuto la scorta, anche in vacanza a Cortina d’Ampezzo, dove si trovava la Guardasigilli Paola Severino.
Per loro due, in totale, venti agenti alloggiati in un albergo da 200 euro a notte (più una diaria-rimborso di 100 euro) per 15 giorni.
Fiorella Ceccacci (Camera Lazio 1).
Ex attrice di Tinto Brass.
Elena Centemero (Camera Lombardia 2).
Ex insegnante dei figli del Cavaliere.
Fabrizio Cicchitto (Camera Lazio 1).
Ex piduista.
Francesco Colucci (Senato Lombardia).
Siede in Parlamento dal 1972. È stato il primo condannato per voto di scambio, assolto in Cassazione. Nel suo archivio furono trovati i nomi di 3.500 raccomandati.
Fabrizio d’Esposito
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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