PDL, TENTATIVO DI REGICIDIO
NEL PARLAMENTINO DI PALAZZO GRAZIOLI BERLUSCONI È IN MINORANZA. E SE NE VA IN KENYA
Novembre è il mese tragico della parabola di Silvio Berlusconi. Un anno fa, era il dodici, il Cavaliere si dimise e una folla festante si radunò sotto al Quirinale.
L’altro giorno, giovedì otto, è invece andato in scena l’ultimo atto: il gran consiglio del berlusconismo. Sandro Bondi, poetico e delicato berlusconiano, ha parlato di “brutalità ”.
Angelino “Bruto” Alfano ha accoltellato il Cesare declinante senza pietà , salvo poi fare una sceneggiata finale congiunta per salvare una finta unità .
Nel parlamentino di Palazzo Grazioli si è svolta una “riunione maschia, senza precedenti” per usare le parole di un altro berlusconiano rimasto fedele sino alla fine, l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan.
Palazzo Grazioli è la residenza di B. nella capitale, di fronte a Palazzo Venezia.
Al piano terra, sulla sinistra, il parlamentino del Pdl è il luogo dove si è riunito l’ufficio di presidenza.
Dentro si sono seduti anche esponenti di partito imbucati, come rivela l’amazzone Michaela Biancofiore.
Al tavolo di fronte al piccolo emiciclo i due contendenti: Alfano e Berlusconi. Poi, davanti, tutti gli altri.
A sinistra, centro e destra. Una riunione tesa e drammatica che passerà alla storia come la rivolta del partito contro il suo fondatore carismatico. In realtà , una mossa disperata per sopravvivere.
Tra i presenti, tranne una minoranza di quattro (Santanchè, Bondi, Galan, Verdini), nessuno crede più alla spinta propulsiva del berlusconismo.
L’arma del delitto sono le finte primarie che Berlusconi non vuole.
A conferma dello strappo consumatosi, ieri è arrivata la clamorosa mano tesa di Gianfranco Fini, lo scissionista del 14 dicembre 2010: “Se Alfano fa sul serio e rimane ancorato a Monti è un bene”.
Il paradosso è che, nei nuovi equilibri di partito, il segretario è sostenuto dagli ex An rigorosamente anti-montiani.
Per tutta risposta, Berlusconi è ripartito per il Kenya. Malindi, ancora una volta. Ospite del resort di Flavio Briatore, diventato amico inseparabile del Cavaliere.
Il mal d’Africa come consolazione.
Fabrizio d’Esposito
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply