PERCHE’ GRILLO VUOL FAR PERDERE IL M5S A GENOVA: A CHI DEVE FARE LA MARCHETTA?
DOPO CHE 4 CONS. COM. SU 5 E UN CONS. REG. HANNO ABBANDONATO IL MOVIMENTO, OGGI LA FARSA DI CACCIARE UNA CANDIDATA SINDACO ELETTA DALLA BASE… MA DIETRO C’E’ DELL’ALTRO
Spesso qualcuno ci rimprovera di essere troppo critici verso i Cinquestelle, assimilandoli agli altri partiti.
In parte costoro hanno ragione, perchè in realtà , anche se ce ne vuole, sono anche peggio.
E non ci riferiamo ovviamente alla base grillina, animata sicuramente dal desiderio di cambiare in meglio il nostro Paese, ma ai vertici aziendali della struttura.
Forse ci facilita il fatto di essere concittadini del proprietario del partito e di averne potuto seguire l’iter personale e politico: per quest’ultimo in ogni caso è sufficiente chiedere a chi ha mosso a Genova i primi passi con lui e trarne le conseguenze.
Non a caso oggi assistiamo a quanto segue: in una città dove il M5S ha preso 36.579 voti (13,9%) alle ultime comunali del 2012, saliti a 72.310 voti (29,6%), primo partito in città alle Regionali 2015, hanno votato appena in 700 per decidere chi portare come candidato sindaco alle prossime amministrative.
Si è assistito a una diaspora che ha portato 4 consiglieri comunali su 5 e 1 consigliere regionale a lasciare il partito, insieme ad alcune centinaia di iscritti.
Nell’unica uscita pubblica in città , in occasione dell’alluvione, Grillo è stato contestato al grido di : “vieni a spalare invece che parlare”. Tanto per capire quanto sia amato.
Dopo aver “costretto” Putti, capogruppo al Comune e persona perbene, a fare i bagagli perchè interprete del M5S delle origini, Grillo e la capogruppo in Regione Alice Salvatore avevano deciso che il candidato sindaco doveva essere tale Pirondini, agente di commercio, fedele alla linea.
Sconfessati dalla base che ha votato la docente Cassimatis, siamo arrivati al golpe: si rifanno le votazioni per dire solo si o no a Pirondini.
Ma cosa si cela dietro questa figura da cioccolataio di Grillo?
Il colpo finale di immagine al Movimento che non arriverà così neanche al ballottaggio.
Perchè Grillo non vuole governare Genova, città in crisi e dalle mille problematiche, troppo rischioso prendere misure impopolari (vedi privatizzazioni) col rischio di trovarsi contestatori sotto casa e sputtanarsi in tutta Italia.
E che dire dell’opposizione solo di facciata che il MS5 sta facendo in Regione alla giunta Toti?
La mossa di Grillo è un ottimo assist per le speranze del Centrodestra di vincere le elezioni a Genova, quanto meno di arrivare al ballottaggio.
Poi ci penserà Grillo ad attaccare il Pd negli ultimi 15 giorni, dimenticando di rivolgere analoghe critiche al centrodestra.
Le origini sono quelle, le carte ora sono scoperte.
Il bluff è finito.
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