PIANDELOSI E LA “RIVOLTA” A BORDO DELLA ONG RISEABOVE CHE NON E’ MAI ESISTITA
INCREDIBILE CHE UN MINISTRO IN CONFERENZA STAMPA DIA UNA NOTIZIA SENZA RISCONTRI A BORDO: NESSUNA RIVOLTA SOLO UNA SITUAZIONE SANITARIA CHE STA PRECIPITANDO… DURE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO DI PALERMO CONTRO IL GOVERNO CHE RESPINGE I PROFUGHI
Secondo le informazioni fatte filtrare dal Viminale, RiseAbove – imbarcazione più piccola delle navi di salvataggio, generalmente utilizzata solo per attività di pattugliamento e abituata a intervenire solo in caso di emergenze – sarebbe stata costretta a fare rotta verso terra anche dalla situazione estremamente tesa a bordo.
Dal ministero dell’Interno parlano di rivolta, ma stando a quanto comunicato dalla nave a pesare sarebbe stata la situazione sanitaria.
A preoccupare, hanno fatto sapere da Mission Lifeline, sarebbe “la salute degli 8 neonati e dei bambini più piccoli. Molti erano già in mare da giorni al momento del salvataggio e sono estremamente esausti”.
Al momento però ad essere trasferita in ospedale per motivi sanitari urgenti è stata solo una donna, accompagnata da un familiare. Il medevac – così viene definita in gergo l’operazione – è stato realizzato al largo di Siracusa, poi la nave ha proseguito la rotta. Le ultime coordinate la danno al largo di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria.
Durissimo l’arcivescovo di Palermo Lorefice che evoca la storica omelia del cardinale Pappalardo dopo l’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. E oggi come allora esordisce dicendo “Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata”. Se ieri Sagunto era Palermo, oggi è il Mediterraneo. E su quelle navi – dice Lorefice – “ci sono vite, di cui siamo responsabili, perché fanno parte dell’unica famiglia dell’essere umano e perché scappano da ciò che noi occidentali abbiamo ipocritamente creato nei loro Paesi: guerra, fame e cambiamenti climatici. La storia ancora una volta si ripete, fatti che abbiamo già visto stanno di nuovo accadendo sotto i nostri occhi”.
Nel frattempo, si dirige verso Augusta la petroliera Zagara, che nelle scorse ha effettuato due rischiose operazioni di salvataggio nel Mediterraneo centrale. A bordo ci sarebbero 59 persone e due cadaveri. Secondo il racconto dei naufraghi, sarebbero morti prima dell’arrivo dei soccorsi
(da agenzie)
Leave a Reply