IL CASO DELLA ONG SOS HUMANITY: 179 PROFUGHI IN ATTESA DI UN PORTO SICURO DA 10 GIORNI IN MARE
17 RICHIESTE DI OTTENERE “UN PORTO SICURO” SENZA RISPOSTA DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO: VIOLATE LE LEGGI INTERNAZIONALI, LA MAGISTRATURA ITALIANA ESISTE ANCORA?
«La nave Humanity 1 non andrà a Catania, non ha mai avuto intenzione di farlo. Non abbiamo ricevuto un luogo sicuro per sbarcare i 179 sopravvissuti a bordo. Siamo infatti entrati nelle acque territoriali ieri per trovare protezione dalle intemperie, dal vento e dalle onde alte. Ma l’abbiamo fatto solo dopo aver ottenuto il permesso dalle autorità del porto di Catania».
È quanto ha fatto sapere l’ong Sos Humanity, ferma da giorni al di là delle acque territoriali italiane con 179 persone a bordo, in attesa che le venga assegnato un porto sicuro di sbarco.
La nave, battente bandiera tedesca, si era avvicinata alla costa durante la notte per le condizioni meteo avverse, ed si è poi rimessa in condizione di attesa. Due giorni fa la nave era arrivata a 17 richieste di porto sicuro – a Malta e Italia – senza risposta. Secondo i medici a bordo, le condizioni mediche e psicologiche delle persone a bordo si stanno aggravando.
Al termine del Consiglio dei ministri di ieri sera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si era espresso sulla situazione dell’ong, minacciando di lasciarla in rada se fosse entrata nelle acque italiane. «La nave si dirige verso Catania e abbiamo adottato un provvedimento interministeriale che impone a questa nave di fermarsi in rada. Potrà permanere in acque territoriali italiane solo per consentirci di vedere le emergenze a bordo – aveva detto in conferenza stampa».
«Nuovo governo, vecchia criminalizzazione del soccorso in mare», scrive sui social la ong Sea Watch, che parla di «falsità e strategia del ministro dell’Interno»: «Il governo non sta applicando alcuna legge internazionale – si legge nel post Instagram – Il coordinamento del soccorso non riguarda lo stato di bandiera della nave, ma quello più vicino».
Intanto il deputato Aboubakar Soumahoro si è detto pronto a salire sulla Humanity «se il governo Meloni terrà sospese le vite umane nelle acque territoriali italiane per propaganda ideologico-identitaria».
La Humanity 1 non è l’unica ong che si trova al momento nelle acque territoriali italiane. Ci sono altre tre navi davanti la costa della Sicilia orientale che sono in attesa di un porto sicuro per fare sbarcare i migranti soccorsi nel mar Mediterraneo. Sono la Rise Above della ong umanitaria tedesca Mission lifeline, con a bordo 90 persone, e le norvegesi Ocean Viking, 234 migranti a bordo e Geo Barents, con 572 persone soccorse.
Dalla Rise Above sono state fatte sbarcare due persone questa mattina, un uomo della Costa d’Avorio e una donna probabilmente della Guinea, che sono state trasportate in ospedale a Siracusa tramite una motovedetta della Capitaneria di porto.
(da agenzie)
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