PICCININI E LA NUOVA GIOVENTU’: “VIZIATE E MALEDUCATE”
L’ICONA DELLA PALLAVOLO: “HO VISTO 4 GENERAZIONI, QUESTA LA PEGGIORE”
Francesca Piccinini, icona vivente della pallavolo femminile, apre un vero e proprio scontro generazionale nel mondo del volley e non solo.
In un messaggio su Facebook esprime tutta la sua amarezza per come sono cambiate le cose negli ultimi anni all’interno di una squadra: “In questi vent’anni di pallavolo ho attraversato quattro generazioni di atlete, ero la più piccola dello spogliatoio, e ora sono la senatrice del gruppo, e le ragazze sono cambiate tanto rispetto a quando ho iniziato io a giocare”.
Un messaggio forte che può tranquillamente essere traslocato in qualsiasi altra disciplina non solo sportiva: “Ho giocato con molte ragazze brave e umili. Ma spesso altre entrano in una squadra credendo che tutto gli sia dovuto, non hanno rispetto di chi è più esperto e ha una storia. Hanno la lingua lunga e il cellulare ultimo modello sempre sotto gli occhi. A 18 anni rispondono a muso duro a quelli di 40, io quando ne avevo 18 ascoltavo e sapevo stare al mio posto. Io capisco la voglia di essere giovani e sfrontati, ma bisogna avere rispetto. Soprattutto quando non hai ancora vinto niente nella vita. E comunque il rispetto serve anche se hai avuto successo”.
Uno sfogo che va oltre l’amarezza per la sconfitta subita nella sfida al vertice domenica scorsa quando le campionesse d’Italia della Pomì Casalmaggiore, sede della nuova avventura iniziata quest’anno, sono finite ko nettamente a Modena.
Tra l’altro la giocatrice nelle ultime uscite sotto rete si è vista poco, per lei solo qualche scampolo.
Comunque quando ad alzare la voce è una campionessa pluridecorata con quattro scudetti, cinque champions, due coppe Italia e quattro Supercoppe italiane, l’ultima conquistata pochi mesi fa ma proprio con la maglia rosa di Casalamaggiore, tutto assume un valore diverso con una cassa di risonanza che va oltre i confini della pallavolo.
A quasi trentasette anni, da compiere a gennaio e con quattro ori (mondiale, campionato europeo, coppa del mondo e grand champiosn cup) che luccicano nella lunga carriera azzurra, Francesca Piccinini mette da parte i fronzoli e spiega chiaramente che cosa va e non va nelle nuove leve tracciando un quadro poco idilliaco e legato alla mancanza di valori.
Le frasi della schiacciatrice di origine toscana, insomma, non passano inosservate.
Il ct della nazionale italiana Marco Bonitta, abituato a gestire gruppi molto omogenei e con grandi capacità conosce bene i meccanismi.
Basti ricordare il mondiale Italy 2014 quando con la sua nazionale il ct ravennate aveva creato un mix vincente tra giovani e più esperte raccogliendo consensi e simpatie dappertutto.
E di quel gruppo, variegato e diverso, faceva parte anche Francesca Piccinini: “Non so a quale situazione Francesca si riferisca oppure episodio specifico — commenta il ct azzurro — Facendo un discorso in generale, dal mio punto di vista ho notato che ci sono delle diverse dinamiche di approccio al gruppo rispetto a una volta. Prima si perdeva meno tempo e si lavorava di più. Di sicuro oggi per un allenatore è più difficile rapportarsi con queste generazioni rispetto alle precedenti. I ruoli, una volta, erano maggiormente rispettati. Ma non è solo una questione legata alla pallavolo, il discorso potrebbe essere allargato alla società , alle mode e ai costumi della nostra epoca”.
Roberto Marcelletti
(da “La Repubblica”)
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