POLONIA, SPOGLIO AL 95%, CONFERMATA LA MAGGIORANZA A TUSK: LA COALIZIONE EUROPEISTA SFONDA QUOTA 53%
I CONSERVATORI-SOVRANISTI DI PIS SI FERMANO AL 36%… LA POLONIA TORNA A COLLABORARE CON L’EUROPA, DISINTEGRATO L’ASSE DI VISEGRAD
Dopo lo spoglo del 95% dei voti delle elezioni parlamentari polacche si confermano i risultati previsti dagli exit poll diffusi ieri sera e stamattina e i parziali del primo pomeriggio: il PiS di Jaroslaw Kaczynski, senza alleati, sta ottenendo il 36,1% mentre la Ko di Donald Tusk il 30%, Terza Via il 14,4%, la Sinistra l’8,4% e l’ultradestra di Confederazione il 7,2%. E’ quanto risulta dal sito della Commissione elettorale nazionale polacca.
Rispetto all’exit poll di ieri lo scostamento si è ridotto a un massimo di tre punti. Dopo il voto lo zloty, la divisa polacca, si è rafforzato di 0,15% rispetto all’euro e di 1,83% sul dollaro, riferisce la Pap. Varsavia dovrebbe abbandonare la deriva sovranista e anti-Ue che l’ha caratterizzata per otto anni e ritornare ad un rapporto più conciliante con l’Unione europea. A trainare la vittoria di Tusk è stata l’affluenza alle urne, quasi sicuramente record da quando la Polonia vota in democrazia.
In campagna elettorale, Tusk aveva giurato di “riportare la Polonia in Europa” e di invertire quello che aveva descritto come il corso illiberale del Paese, promettendo una Polonia aperta al dialogo con l’Europa unita e il mondo, tollerante, fedele ai diritti degli uomini e donne, sensibile ai problemi climatici e rispettosa dello stato di diritto.
“Le elezioni sono state competitive ma un uso improprio delle risorse pubbliche e la copertura distorta e apertamente schierata da parte dell’emittente pubblica ha fornito un chiaro vantaggio al partito al potere”. È quanto dichiarano gli osservatori internazionali inviati in Polonia per monitorare il voto di ieri. La missione comprendeva 154 osservatori provenienti da 44 paesi, di cui 33 esperti e osservatori a lungo termine inviati dall’Odihr, 94 parlamentari e personale dell’assemblea parlamentare dell’Osce e 27 dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
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