PONTE IN VISTA? ALLA CAMERA I DEPUTATI SI DIMEZZANO DA SOLI
HANNO LAVORATO DUE GIORNI A RANGHI GIA’ DIMEZZATI: ORA TRA PONTE ED EUROPEE CI SI RIVEDE IL 9 GIUGNO… A CHE SERVONO 10.000 GAZEBO E 50.000 VOLONTARI PER RACCOGLIERE LE 50.000 FIRME NECESSARIE PER UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE? ..L’82% DEGLI ITALIANI E’ FAVOREVOLE, I PARTITI A PAROLE PURE….. PERCHE’ NON LA FATE SENZA TANTE PALLE?
Come accade a scuola, quando ti assegnano un compito, questa settimana c’e’ un tema cui assicurare lo svolgimento: il taglio dei parlamentari.
Per attuare questo presunto dimezzamento dei circa 1.000 deputati e senatori pare occorra far intervenire le “truppe speciali” della milizia del popolo.
Pertanto, dopo l’indicazione data dal premier Berlusconi, la macchina da guerra del Pdl si è già attivata, sotto la guida strategica del generale Verdini.
Per raccogliere le 50.000 firme saranno messi in campo 10.000 gazebo nelle piazze italiane e saranno al lavoro ben 50.000 volontari pidiellini.
Si andrà avanti a oltranza fino a sfondare, ci scommettiamo, il muro dei 5 milioni di viventi e firmanti. Anche perchè i sondaggi dicono ovviamente che l’82% degli italiani è favorevole alla proposta.
Ci farebbe piacere conoscere anche quanti italiani sarebbero favorevoli a vietare la doppia carica di ministro ( o sottosegretario) e parlamentare ( con integrazione economica relativa) e quanti all’abolizione delle Province… ma purtroppo nessuno raccoglie firme in tal senso.
Che cosa è una legge di iniziativa popolare? E’ una facoltà prevista dall’art. 71 della Costituzione che consente agli elettori la possibilità di far discutere proposte che altrimenti i parlamentari non presenterebbero.
In pratica tali proposte hanno lo stesso identico valore di una qualsiasi altra firmata anche da un solo parlamentare. E’ evidente che se dei parlamentari condividono la proposta diventa inutile raccogliere le firme, bastano le loro.
Figuriamoci se poi a proporla è addirittura tutto il governo, si sfiora il ridicolo.
Qualcuno obietta: ma così si dà più forza all’iniziativa. Balle.
I parlamentari sono lì apposta per interpretare le indicazioni dei cittadini, non a caso di proposte di riduzione ce ne sono depositate in quantità , da parte di tutte le forze politiche, peccato che non le mettano mai in discussione… strano eh?
Vengono sventolate in campagna elettorale per dimostrare che tutti sono contro la Casta, poi finiscono dimenticate in un cassetto.
A parte che Berlusconi sia insofferente verso i tempi lunghi parlamentari, in base a una sua visione aziendale dei consigli d’amministrazione e portato alla “politica del fare”, dimenticando troppo spesso che per fare bisognerebbe prima anche “pensare” e “avere idee”, è indubbio da un lato che la lentezza dei lavori parlamentari è una caratteristica tipicamente italica e dall’altro che se ci fosse stata la volontà politica i “tagli alla casta” ci sarebbero stati già da qualche decennio.
Non limitati però al solo Parlamento, ma estesi a consigli regionali, comunali, enti e consigli di amministrazione vari, passando anche per l’abolizione delle Province.
Ora ci verrebbe quindi proposta, in chiave elettorale, una raccolta di firme che equivale alla proposta di un singolo deputato, spacciando il tutto come la madre di tutte le battaglie anticasta…
Rispondiamo con una constatazione provocatoria che la dice lunga sulla serietà della classe politica bipartisan.
Forse non è necessario portare i deputati da oltre 600 a 300, spesso i presenti alle sedute già sfiorano questa cifra.
Soprattutto come ieri e oggi alla Camera, ormai in clima di ponte vacanziero e presunti impegni per le Europee. I deputati, infatti, si sono già messi in moto per ricomparire il 9 giugno e quasi la metà si è già squagliata anzitempo.
Mission impossibile? No normale prassi, forse hanno già seguito le indicazioni del premier e si sono autogestiti nel dimezzarsi…
Tutti al mare… senza bisogno di una legge di iniziativa popolare
La vignetta è di Alfio Krancic che ringraziamo.
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