PORTE APERTE IN ISLANDA AI RIFUGIATI: “SARANNO I NOSTRI FUTURI AMICI E COLLEGHI”
IN 12.000 FIRMANO APPELLO PER OSPITARLI IN CASA…. E IL MINISTRO: “DISPONIBILE SUBITO AD AUMENTARE LA QUOTA PREVISTA”
“Viviamo in un tranquillo villaggio di pescatori e abbiamo stanze per ospitare più bambini”. “C’è la cucina, un salotto, ho tanti vestiti e io so insegnare l’inglese, li aspettiamo”.
Da Reykjavik a Damasco in linea d’aria ci sono più di 5000 chilometri. Al grido di “Solo perchè non sta accadendo qui non significa che non stia accadendo” sono perfettamente ignorabili.
E’ lo slogan che la professoressa e autrice Bryndis Bjorgvinsdottir ha scelto per smuovere le coscienze dei suoi concittadini islandesi: ha creato una pagina Facebook e ha chiesto loro chi sarebbe stato disposto ad ospitare i profughi siriani in fuga dalla guerra.
L’Islanda ha risposto in maniera sorprendente: in 12mila, su un’isola che conta poco più di 300mila persone, hanno aderito all’iniziativa.
Un’adesione così alta da far ricredere il governo che finora aveva messo a disposizione la possibilità di ospitare soltanto 50 rifugiati.
La lettera ha fatto centro e la ministra del Welfare Eyglà³ Harà°ardà³ttir si è detta pronta a riconsiderare la quota.
“Vogliamo più rifugiati, sono risorse importanti e hanno esperienze e capacità . Saranno i nostri futuri amici, vicini di casa…” riporta l’appello.
Si ipotizza perfino che qualcuna diventerà la “futura Miss Islanda 2022”.
L’autrice del testo racconta in tv che “le persone ne hanno avuto abbastanza di queste terribili notizie provenienti dal Mediterraneo, dei rifugiati nei campi e dei morti. Vogliono fare qualcosa e vogliono farlo ora.”
Un vento di solidarietà che il primo ministro islandese sottoporrà al governo “il prima possibile”.
(da “Huffingtonpost”)
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