CONFINDUSTRIA SMONTA IL TRIONFALISMO DI RENZI: “LA CRESCITA DEL PIL NON E’ MERITO DEL GOVERNO”
E LA CAMUSSO BACCHETTA: “BASTA PROPAGANDA”
“Dati sulla crescita Economica “come lo 0,3% non bastano, anche perchè non è merito nostro, ma è dovuto solo al dimezzamento del prezzo del petrolio, al rafforzamento del dollaro e al ‘quantative easing'”.
Lo ha sostenuto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, durante un dibattito tenutosi in occasione dell’inaugurazione del Micam, tornando a commentare i dati sul Pil del secondo trimestre diffusi oggi dall’Istat.
Secondo Squinzi “noi non abbiamo fatto le pulizie interne” per questo, ha aggiunto, “bisogna fare le riforme per fare ripartire il paese in modo forte, come merita”.
Il presidente di Confindustria aveva già toccato questi temi quando è stato ospite insieme al ministro del Lavoro Giuliano Poletti alla festa dell’Unità . “I dati positivi – aveva detto Squinzi – non sono merito nostro ma della congiuntura economica”.
Squinzi si augura che “sia l’avvio di una vera ripresa”.
“Sono dati sicuramente positivi, che vanno nella direzione giusta – ha detto a margine dell’inaugurazione della fiera Micam – l’unica speranza e’ che ci sia una conferma nei mesi successivi, perche’ abbiamo visto finora che un mese positivo e un altro è negativo”.
Quanto al fatto che si veda la luce in fondo al tunnel, il presidente di Confindustria replica: “speriamo, sarei un pò più prudente. Anche quando – i dati erano negativi non ho voluto drammatizzare”.
Squinzi è tornato a parlare anche del divario nord-sud. “E’ uno dei problemi e Confindustria ne è cosciente, non a caso – ricorda – il prossimo consiglio si terrà a Taranto”.
Il segretario generale Cgil, Susanna Camusso attacca il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi per le dichiarazioni fatte sul calo della disoccupazione e il miglioramento del pil.
“Se tornassero coi piedi per terra e la smettessero con la propaganda – dice – il Paese potrebbe cogliere le opportunità che sembrano prospettarsi”.
Secondo la leader Cgil il calo della disoccupazione registrato dall’Istat è “positivo” ma va guardato attentamente “per capire come e dove intervenire per rafforzare una tendenza che è ancora, purtroppo, marginale rispetto alle reali esigenze del Paese”.
Camusso chiede di evitare la “brutta propaganda che produce solo effimere illusioni”.
Camusso afferma che “serve un impegno forte delle istituzioni, una capacità di indirizzo e di stimolo dell’economia che ancora non vediamo. Servono imprenditori che sappiano rischiare, innovare, investire, produrre lavoro e reddito. Serve un piano del lavoro che sappia cogliere le opportunità che si presentano e indirizzare un mercato incapace, da solo, di produrre ricchezza in modo stabile ed equilibrato. Vediamo invece solo molta e brutta propaganda che produce non solo effimere illusioni e false aspettative ma danni rilevanti al paese e alle future generazioni. Oggi siamo al colmo di un presidente del Consiglio che vanta i risultati già raggiunti e superati da Monti prima e da Letta poi, e di un presidente di Confindustria che si domanda come mai la crescita sia così bassa. Avevano tutti raccontato tutt’altra storia: il presidente di Confindustria che in cambio della libertà di licenziamento assicurava copiosi investimenti e assunzioni in massa, mentre il presidente del Consiglio assicurava il mondo che le sue riforme avrebbero garantito un’imprenditoria dinamica, innovativa, capace di dare lavoro e prospettive di crescita”.
(da “Huffingtonpost”)
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