POSTE ITALIANE DA TERZO MONDO: SERVIZI BLOCCATI DA GIORNI E GRAVI DISAGI AGLI UTENTI A CAUSA DI UN PROBLEMA AL SERVER CENTRALE
L’AGCOM INTERVIENE: “IL DISSERVIZIO PERDURA, E’ INACCETTABILE, SI TRATTA DI UN EPISODIO INCREDIBILE”… MIGLIAIA DI PENSIONATI COSTRETTI A LUNGHE E INUTILI CODE: MOLTI SONO IN DIFFICOLTA’ PER NON POTER NEANCHE RITIRARE QUEL POCO CHE PERMETTE LORO DI VIVERE
«Non è accettabile il perdurare dell’incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane».
Lo afferma in una nota il commissario dell’Agcom Gianluigi Magri.
Da mercoledì numerosi servizi postali sono bloccati a cause di un problema al server centrale di Poste Italiane.
«Non è accettabile – secondo Magri – che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità . Nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».
Si moltiplicano i disservizi e le lunghissime code agli sportelli.
Segnalazioni da tutte le pricipali città italiane: “Da quattro giorni impossibile avere la pensione e pagare le bollette”.
Lunghe code si segnalano a Roma: “Stamattina c’erano centinaia di persone – è la testimonianza di una signora – poi sono andate via una volta resesi conto che i terminali continuavano a non funzionare e che era probabilmente inutile attendere”.
Forti disagi anche a Firenze, dove i pensionati, in attesa da quattro giorni di poter ritirare la pensione, sono ormai al limite della sopportazione.
Nel frattempo, le associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione dopo aver ottenuto da Poste Italiane l’apertura di un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici dei giorni scorsi.
“Invitiamo i cittadini che nei giorni scorsi hanno avuto problemi con i servizi postali a conservare tutte le prove dei disagi subiti, come ad esempio bollette, fatture, e contravvenzioni scadute – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – documenti utili per dimostrare i danni materiali legati al disservizio”.
Leave a Reply