“NUCLEARE: SI RISCHIA SENZA VANTAGGI ECONOMICI: CHERNOBYL E FUKUSHIMA NON BASTANO?”
L’OPINIONE DI GIANNI SILVESTRINI, DIRETTORE SCIENTIFICO DEL KYOTO CLUB….IN FRANCIA TRA IL PRIMO REATTORE E L’ULTIMO I COSTI SI SONO TRIPLICATI IN 25 ANNI, NEGLI USA ADDIRITTURA DECUPLICATI….E RIMANE IRRISOLTO IL PROBLEMA DELLE SCORIE
«Non bastano due incidenti terribili in meno di trent’anni per decidere finalmente di sbarazzarci del nucleare? Nessun calcolo delle probabilità poteva metterli in conto».
Uno è stato un maremoto di dimensioni epocali, non un incidente nel reattore nucleare.
Gianni Silvestrini lei è direttore scientifico del Kyoto Club e si occupa da sempre di politica energetica: non crede che il nucleare possa essere una risorsa per l’Italia?
No. Da nessun punto di vista. Non dal punto di vista della sicurezza. Meno che mai da quello economico.
Veramente si parla di reattori particolarmente sicuri. Di una sicurezza intrinseca…
Quando si parla di questi reattori ci si riferisce a reattori di quarta generazione che prevedono lo spegnimento automatico. Ma non saranno pronti prima del 2030 e non potranno andare in rete prima del 2040. Noi non possiamo aspettare trent’anni. E poi…
Poi cosa?
Guardiamo il Giappone: doveva essere la centrale più sicura della Terra. E invece adesso anche loro hanno ammesso un errore di fondo. Perchè dobbiamo rischiare tanto? Soprattutto: non ci conviene affatto.
Dal punto di vista economico, intende?
Già , dire che si punta sul nucleare per ridurre la bolletta elettrica è la bugia più grande che poteva mai essere detta nel nostro Paese».
È sicuro?
Basta guardare i conti fatti dal dipartimento Energia del governo americano: hanno messo a confronto i costi energetici del nucleare, del carbone, del gas e dell’eolico proiettandoli al 2020 e al 2030.
In tutti e due i prospetti, il nucleare è risultato sempre il più costoso. Ma non solo.
Cos’altro?
In Francia fra la costruzione del primo reattore e l’ultimo, ovvero in circa venticinque anni, i costi sono triplicati. Negli Stati Uniti addirittura decuplicati. Per non parlare poi del problema delle scorie radioattive.
Un problema irrisolto…
Già . E questo a cinquant’anni dall’utilizzo commerciale dell’energia nucleare. In più nel mondo esiste un unico cimitero di scorie radioattive, nel deserto del Nevada. Anzi: esisteva, visto che tre anni fa con l’arrivo di Obama si è deciso di chiuderlo.
Nessuno spiraglio verso l’energia nucleare, dunque...
Non ha nessun senso. Soprattutto se guardiamo i costi delle energie rinnovabili che continuano a ridursi con l’avanzare delle tecnologie.
Alessandra Arachi
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