PROCESSO LUNGO, IL SALVAGENTE DEL PREMIER PER I CASI MILLS, MEDIASET E MEDIATRADE
L’ENNESIMA LEGGE AD PERSONAM PER TOGLIERSI DAI GUAI GIUDIZIARI…CAMBIA IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA MA LA MUSICA RESTA LA STESSA
Per il processo Mills si potrebbe già suonare la marcia funebre.
Per quello Mediaset, significherebbe probabilmente dilatare talmente i tempi da non essere certi di raggiungere nemmeno il verdetto di primo grado.
Per i presunti fondi neri Mediatrade, le possibilità di evitare la prescrizione del 2014 potrebbe invece essere meno evidente.
Nessuna conseguenza apparente, infine, per il Rubygate.
Ecco come il ciclone «processo lungo», approdato ieri al Senato, potrebbe abbattersi sui quattro processi milanesi in cui è imputato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
Per il caso Mills, in cui il premier è accusato di corruzione giudiziaria, la speranza di arrivare alla sentenza di primo grado, è bene dirlo, già adesso appare davvero ardua.
A gennaio scadono i tempi della prescrizione.
Allo stato mancano otto testimoni della difesa, prima di dare la parola al pm Fabio De Pasquale per la sua requisitoria e la richiesta di pena.
Alla ripresa del processo dopo la pausa estiva, il 19 settembre, se il processo lungo fosse legge, gli avvocati-onorevoli del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, potranno chiedere alla Corte di riaprire la loro lista dei testimoni.
Prima della riforma, ne avevano chiesti 82 (15 quelli ammessi dai giudici).
In un processo normale, in meno di dieci udienze, con la riforma, potrebbero essere ascoltati tutti.
Ma gli impegni istituzionali consentono all’imputato di presenziare solo il lunedì a tutti e quattro i dibattimenti.
La prescrizione sarebbe, in pratica, cosa certa
Simile il percorso che sarebbe costretto a subire il caso Mediaset, in cui il premier è accusato insieme a un gruppo di suoi manager di frode fiscale.
L’asticella della prescrizione, in questo caso, si alza al 2014, ma se il pool difensivo si avvarrà della nuova riforma un’altra quarantina di testimoni sarebbe costretta a fare capolino in tribunale.
Il problema è che molti dovrebbero arrivare da paesi come il Giappone, gli Stati Uniti, o da quelle nazioni storicamente sede di società offshore del Centro America.
E l’ingolfamento sarebbe inevitabile
Per Mediatrade, ancora in fase di udienza preliminare, il discorso è a parte.
La prescrizione, come per Mediaset, arriverà nel 2014.
In caso di rinvio a giudizio, bisognerà vedere quale lista testi presenterà in un ipotetico dibattimento, la difesa Berlusconi
Con la riforma del processo lungo, infine, non ci dovrebbero essere effetti immediati sul cosiddetto Rubygate, in cui il presidente del Consiglio è imputato di prostituzione minorile e concussione.
La prescrizione arriverà solo nel 2025.
Ghedini e Longo, in questo caso, hanno già chiesto al collegio di convocare come testimoni 78 persone, tra cui molti ministri in carica.
Un numero elevato, ma che oltre a dilatare di alcune settimane il processo di primo grado, di sicuro non impedirà al collegio presieduto da Giulia Turri di arrivare comunque alla sentenza di primo grado.
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