PSICODRAMMA AL MINISTERO DELLA SALUTE: IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI MINACCIA LE DIMISSIONI E HA DATO UN AUT AUT: ENTRO 48 ORE VUOLE AZZERARE L’ORGANISMO DI CONSULENZA SUI VACCINI NEL QUALE SONO ENTRATI I DUE NO-VAX, EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE
GIÀ IERI SCHILLACI AVEVA INTENZIONE DI FIRMARE UN NUOVO DECRETO PER FAR DECADERE LA COMMISSIONE, MA HA INCONTRATO IL NO DI FRATELLI D’ITALIA … SAREBBE STATO IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI A CONGELARE TUTTO FINO A SETTEMBRE. UNA RICHIESTA RESPINTA AL MITTENTE DAL MINISTRO: SENZA IL VIA LIBERA AL NUOVO ATTO, E’ DISPOSTO A LASCIARE
Sacrificare un ministro a due esponenti del mondo contrario ai vaccini. È lo scenario clamoroso che si sta prefigurando alla Salute, dove Orazio Schillaci minaccerebbe dimissioni.
Il caso è quello delle nomine al Nitag, l’organismo di consulenza sui vaccini nel quale sono entrati Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, tacciati come “ultrà No-Vax” da un variegato schieramento politico (praticamente tutta l’opposizione) e soprattutto dal mondo medico e scientifico.
A inserirli nell’elenco delle persone da nominare è stata la potente segretaria politica del ministero, Rita Di Quinzio, su indicazione di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Schillaci mercoledì 6 agosto ha firmato il decreto di incarico loro e di altri 20 membri del Nitag.
Subito dopo sono arrivate le durissime reazioni di molti colleghi del ministro (che è medico nucleare e professore), poi c’è stato il rifiuto per protesta dell’incarico della responsabile Prevenzione della Regione Veneto, Francesca Russo, che ha ricevuto l’attestato di stima di Luca Zaia, e la richiesta di Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici, di azzerare tutto. Ciliegina sulla torta è partita una petizione online rilanciata sui social dal premio Nobel Giorgio Parisi.
Il ministro tecnico ha chiesto che Fratelli d’Italia invitasse Serravalle e Bellavite a dimettersi, ma i due si sono opposti. Allora ieri mattina ha preparato un nuovo decreto nel quale fa decadere la commissione, che verrebbe poi rinominata con altri componenti a settembre.
Quando però ha chiesto il via libera alla presidenza del Consiglio, Schillaci ha incontrato il no di un pezzo del partito. Sarebbe stato lo stesso Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza, a dire di congelare tutto fino a settembre. Dopo l’estate si vedrà, intanto le nomine restano, la tesi.
Schillaci questa volta ha detto no. Ha intenzione di fare il nuovo decreto e ieri avrebbe fatto sapere a FdI che entro 48 ore deve dirgli la posizione. Se non ci sarà il via libera al nuovo atto sarebbe disposto a lasciare. Insomma, sulla sanità si è scatenata una inattesa tempesta in pieno agosto.
Tutto avviene per un organismo a guardar bene marginale, eppure c’è qualcuno in FdI disposto a fare le barricate sui due nomi del Nitag. E ieri pure la Lega ha lodato gli “esperti” finiti nelle polemiche. Schillaci, da parte sua, ha fatto l’errore di firmare il primo decreto senza studiare i nomi indicati dai suoi dirigenti.
Con una rapida verifica poteva capire quali sono le posizioni di Serravalle e Bellavite, che mettono in relazione i vaccini con gravi problemi di salute e dicono, in particolare il primo, che i bambini non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati.
(da “la Repubblica”)
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