PUTIN SI CREA LA SUA REALTÀ PARALLELA PER NON AMMETTERE CHE STA PERDENDO
IL DISCORSO DI “MAD VLAD” TUTTO VOLTO AD ALIMENTARE LA PROPAGANDA INTERNA, RACCONTANDO UNA LUNGA SERIE DI MENZOGNE
Dopo quasi due anni senza apparire di fronte all’Assemblea federale, un obbligo per il presidente previsto dalla Costituzione russa, Vladimir Putin si è presentato con vecchi discorsi, promettendo: la prosecuzione della guerra contro l’Ucraina, la protezione della cultura russa, ottime prestazioni dell’economia.
Una cassetta degli attrezzi vecchia, arrugginita, per dire che l’occidente ha aizzato l’Ucraina contro la Russia, che Mosca protegge gli uomini, le vite, mentre l’occidente porta avanti soltanto i suoi affari in Ucraina come in Libia, come in Siria. Ha ripreso e ingigantito i ritornelli della propaganda, finiti tra le frecce dell’arco di chi accusa la Nato e gli Stati Uniti di aver distrutto il mondo costruito dopo la Guerra fredda e, dopo aver detto che la Russia ha sempre rispettato i trattati, ha annunciato il ritiro di Mosca da uno di questi, uno dei più importanti: il New Start per la riduzione delle armi nucleari.
Non consentirà più le ispezioni dell’occidente, ha ratificato in poche parole la fine di un mondo fatto di equilibri ed equilibrismi e, nonostante questo, ha accusato “le persone dell’occidente” di aver armato l’Ucraina ancora prima che la guerra iniziasse, di aver tolto i diritti al Donbas. Diritti che ora lui, Putin, con il suo esercito che distrugge case, uccide persone, vuole restaurare.
Nessuna parola sul viaggio di Joe Biden a Kyiv, nessuna parola sull’isolamento russo, anzi, secondo il capo del Cremlino, il mondo ha capito che l’occidente è interessato alle armi, non alle persone, non ai paesi poveri.
In un anno non è cambiato nulla, anzi, anche sulla bocca di Putin la protervia sembra offuscata. Putin si è accomodato in questa guerra, i disastri, le morti non lo scompongono. […] Nel discorso di un anno fa con cui dichiarò guerra all’Ucraina, Putin disse di essere stato costretto a prendere questa decisione per proteggere i russi, chi cercava la protezione di Mosca.
Lo ha detto anche oggi, nel Gostiny Dvor, sede inusuale per il discorso all’Assemblea federale dove alle spalle degli astanti – ministri, soldati, religiosi, uomini e donne – era stato preparato un banchetto
Ma ha poi aggiunto che la Russia è fatta di molti popoli e molte anime, tutti pregano in modi differenti, ma pregano tutti per la vittoria. Ha ripetuto spesso che la Russia è multietnica, più del solito, quasi a contraddire l’idea del suo mondo russo. Quasi a rassicurare che la Federazione è unita. Un anno fa Putin iniziò un’invasione che ha ucciso soldati e civili e capovolto il mondo, la Russia inclusa. Ora ha sradicato ogni appiglio, ogni sistema di pesi e contrappesi, scomponendo i trattati che lo legavano all’occidente.
(da il Foglio)
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