“RADIO PADANIA CI SCIPPA LE FREQUENZE”: NEL SALENTO SI PROTESTA CON L’INNO NAZIONALE A RETI UNIFICATE
L’EDITORE DI TELERAMA CONTRO RADIO PADANIA CHE TRASMETTE NEL LECCESE SU UNA FREQUENZA RUBATA AL SUO GRUPPO E “CONCESSA ILLEGITTIMAMENTE” DAL MINISTERO… PER PROTESTA CONTRO GLI ASPIRANTI E VOLGARI COLONIZZATORI PADAGNI, VA IN ONDA L’INNO DI MAMELI
Uniti contro Radio Padania Libera a suon di inno nazionale.
E’ guerra di frequenze nel Salento con la neonata radio padana, sbarcata il 17 dicembre con le sue antenne nel comune di Alessano e accusata di aver scippato le frequenza a una storica emittente locale.
La battaglia è anndata in onda con la trasmissione a reti unificate dell’inno nazionale sulle radio del gruppo dell’editore Paolo Pagliaro, che si è visto togliere la frequenza 105,6 Mhz della sua Radio Nice (figlia di Radiorama, gruppo Mixer Media).
L’iniziativa segue il mandato dato all’avvocato Gianluigi Pellegrino di verificare le procedure di assegnazione presso il ministero delle Comunicazioni.
Il legale, a mezzo stampa, fa sapere di star analizzando le carte ma dice che a quanto pare le frequenze sono state cedute a Radio Padania.
“Un atto illegittimo”, contro cui si scaglia senza mezzi termini l’editore leccese.
Denunciando lo “scippo delle frequenze” che sarebbe stato compiuto ai danni di Radiorama, una delle emittenti del gruppo, parla in una nota di “Padania ladrona”, e annuncia la protesta di oggi alle 16, quando le radio e le tv del gruppo (Rama, Manbassa, Nice, Jetradio, Salento, Telerama e Telerama 1) trasmetteranno in contemporanea l’inno nazionale.
L’editore leccese accusa i leghisti di essere “violenti, voraci, arraffoni, illiberali, furbacchioni, aspiranti colonizzatori”.
“Sono violenti – afferma – perchè hanno ottenuto grazie alla gestione del potere l’opportunità di un sopruso-abuso: accendono la frequenza che desiderano, e questa diventa di loro proprietà se ‘non disturba’ e se entro 90 giorno non vi sono reclami”.
“Sono voraci ed arraffoni – aggiunge – perchè intendono invadere un mercato scavalcandone le regole. Sono illiberali perchè i contenuti di questa Radio Padania sono volgarmente e qualunquisticamente anti-meridionali, perdendo così l’occasione del confronto positivo e costruttivo di idee che poteva scaturire dal loro ‘sbarco’ nel Salento”.
Pagliaro rivolge quindi un appello “a tutti i colleghi per fare squadra: chiedo un loro sostegno per essere uniti contro l’ingiustizia di una Radio Padania che per non rispettare le regole riceve un contributo di 500mila euro l’anno mentre noi combattiamo per la salvaguardia dei posti di lavoro dei nostri collaboratori”.
La Radio della Lega infatti, come Radio Maria, ha ottenuto il riconoscimento di “radio comunitaria”.
L’amministratore unico Cesare Bossetti ha spiegato l’utilità della radio nordista perchè “far conoscere le idee della Lega sul federalismo potrebbe portare dei benefici anche al Sud”, ma le polemiche non sono mancate.
Molti hanno definito vergognoso l’atteggiamento del governo “che taglia anche l’aria che respiriamo e consente ai ‘predoni’ leghisti di appropriarsi gratuitamente di un mercato; che consente a coloro che bruciano il tricolore di razziare in lungo e in largo la penisola; che finanzia Radio Padania ma con i tagli mette in ginocchio editoria ed emittenti locali”.
“Ma la cosa ancora più vergognosa” ha sottolineato “è il totale silenzio, a fronte di tutto questo, da parte dei parlamentari meridionali del Pdl e in particolare dei salentini, ora che anche il ‘nostro’ etere viene inondato dagli insulti quotidiani in camicia verde. E per di più con i nostri soldi”.
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