RAGGIUNTO L’ACCORDO PER AQUARIUS; ATTRACCO A MALTA E RIDISTRIBUZIONE TRA CINQUE PAESI EUROPEI CIVILI (QUINDI NON L’ITALIA)
LO SCONCIO DEL GOVERNO ITALIANO… IL COORDINATORE: “BOOM DI MORTI PER COLPA DI SALVINI”
Anche le autorità di Malta hanno dato luce verde allo sbarco della nave Aquarius in uno dei suoi porti.
«Farà una concessione permettendo alla nave di entrare nei suoi porti, anche se non ha l’obbligo legale di farlo – si legge in una dichiarazione diffusa su Twitter dal premier, Joseph Mmuscat -. Malta servirà come base logistica e tutte le 141 persone a bordo saranno distribuite tra Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna».
L’annuncio non placa però la polemica contro la posizione del governo italiano. «Accogliamo con favore l’annuncio di Malta sullo sbarco di Aquarius, seguito dalla condivisione di responsabilità di altri governi europei – die in una nota Amnesty International, – Ma i salvataggi non devono essere negoziati singolarmente. Questo mette alla prova i soccorritori e mette vite a rischio. Vogliamo un sistema di ricerca e soccorso affidabile».
Già in precedenza, la Senior campaigner dell’ong per i migranti Maria Serrano aveva dichiarato che «i governi europei devono smettere di giocare con le vite umane. Il vergognoso rifiuto di Italia e Malta di permettere ai rifugiati e migranti di sbarcare nei loro porti è pura crudeltà . Queste persone hanno affrontato viaggi pericolosi e condizioni disumane in Libia, solo per essere bloccate in mare mentre governi senza vergogna abdicano alla loro responsabilità di proteggerli».
Inoltre, ha definito «allarmante che Gibilterra, sotto la cui bandiera naviga Aquarius, ha minacciato di mettere fine alla registrazione della nave in una manovra burocratica intesa a danneggiare le operazioni salvavita di ricerca e soccorso in mare. Gli sforzi senza sosta delle ong per salvare vite in mare dovrebbero essere celebrati, non ostacolati o puniti».
Secondo il coordinatore di Aquarius Nicola Stalla “Continuando a premere l’acceleratore sui porti chiusi alle navi Ong, il ministro Salvini mette in pericolo centinaia di vite umane. A causa della politica del vicepremier e del governo, tra giugno e luglio si registrata un’impennata delle vittime: tra morti e dispersi 700 migranti hanno perso la vita durante vari naufragi nel Mediterraneo centrale”. E il rischio “che ci siano altri morti”
(da “La Stampa”)
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