RAPPORTO OCSE: ITALIA BOCCIATA SU SCUOLA, WELFARE E INTERNET
NELLA SPESA SULL’ISTRUZIONE, PEGGIO DI NOI SOLO LA GRECIA
È impietoso il rapporto Ocse, che boccia l’Italia su vari fronti, tra cui la scuola, l’età media dei dipendenti pubblici, la spesa per il welfare e la sicurezza sociale, l’utilizzo di internet per il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione.
La spesa per sicurezza sociale costituisce in media il 32,4% della spesa totale dei governi dei paesi Ocse ed e’ “particolarmente elevata nei paesi nordici e in Lussemburgo, Francia, Germania, Giappone, Austria e Italia. Dove rappresenta oltre il 40% della spesa totale del governo”.
Lo scrive l’Ocse nel rapporto ‘Government at a glance’.
L’Italia, sottolinea ancora l’Ocse, e’ inoltre uno di quei Paesi dove la quota totale della spesa per il welfare e’ aumentata dall’inizio della crisi (toccando il 41,3% nel 2013) a causa del forte aumento della disoccupazione
Italia maglia nera per la spesa per l’istruzione, peggio solo Grecia
L’Italia, emerge dal rapporto, e’ il penultimo Paese dell’Ocse per spesa per l’istruzione come quota della spesa pubblica totale: appena l’8% a fronte di una media Ocse del 12,5%.
Fa peggio solo la Grecia, con il 7,6%.
I paesi che investono di piu’ nell’istruzione sono invece Islanda (16,9%), Israele (16,3%), Lettonia (15,7%) ed Estonia (15,4%).
Non solo, dalle statistiche dell’Ocse risulta anche che l’istruzione e’ la voce della spesa pubblica che ha subito la maggiore riduzione percentuale (-1,6%) negli anni dal 2007 al 2013, quelli della crisi.
Nello stesso periodo, a fronte di un aumento della spesa per il welfare del 3,9%, la spesa militare risulta scesa di appena lo 0,1%.
Gli italiani poveri rischiano di restare senza cure mediche
L’Italia e’, insieme a Grecia e Ungheria, il Paese dell’area Ocse dove i cittadini piu’ poveri incontrano le maggiori difficolta’ nel permettersi le spese mediche.
“In tutti i paesi europei le persone con bassi redditi nel 2013 hanno avuto una probabilita’ maggiore di riportare necessita’ mediche non curate rispetto alle persone con alto reddito e questo gap e’ particolarmente elevato in Ungheria, Italia e Grecia”, si legge nel rapporto, “il motivo piu’ comune citato e’ rappresentato dai costi”.
I dipendenti pubblici piu’ vecchi? Sono in Italia
L’Italia e’, insieme a Belgio e Spagna, il Paese dell’area Ocse con l’eta media piu’ elevata tra i dipendenti dell’amministrazione statale centrale.
E’ quanto scrive l’Ocse nel rapporto ‘Government at a Glance’.
Nel 2009 in Italia la percentuale di dipendenti dello Stato centrale con un’eta’ inferiore ai trent’anni si e’ aggirata tra l’1% e il 2%, la piu’ bassa di tutta l’area. Dall’altra parte della classifica il Cile, dove i dipendenti del governo under 30 sono addirittura il 28%, al di sopra della media nazionale.
Italia penultima per uso web in interazioni con P.A.
L’Italia resta in fondo alla classifica Ocse per utilizzo di Internet da parte dei cittadini per interagire con la Pubblica amministrazione.
Secondo i dati dell’organizzazione parigina, nel 2014 il 20% degli italiani hanno usato il web per chiedere informazioni o formulari, e l’11% per inviare formulari compilati. Un dato che colloca il nostro Paese al penultimo posto nell’area Ocse, davanti al solo Cile (7,3% e 8,9% rispettivamente). In testa alla graduatoria si collocano i Paesi scandinavi, in cui l’uso di Internet per ottenere informazioni è superiore al 75%, con un picco dell’81% in Norvegia.
Nettamente più diffuso, invece, l’uso del web per interagire con la pubblica amministrazione da parte delle imprese: nel 2014, sempre secondo i dati Ocse, il 77,7% delle aziende italiane hanno richiesto informazioni o moduli via Internet, e il 58% hanno inviato moduli compilati online.
Autorita’ vigilanza reti in Italia tra le piu’ robuste del mondo
(da “il Secolo XIX“)
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