LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI NELL’EUROPA DIMEZZATA IN CINQUE ANNI
DAL 51% DEL 2006 AL 48% DEL 2010 SINO AL 28% ODIERNO
La scelta del Governo Tsipras di affidare ai cittadini greci, con il referendum di domenica 5 luglio, la decisione sulle misure decise dall’UE è stata considerata giusta dal 56% degli italiani.
Di parere diverso è il 25% degli intervistati, mentre quasi un quinto non esprime un’opinione in merito. È uno dei dati che emerge dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis sul rapporto tra l’opinione pubblica e l’Europa.
Cresce in Italia la disaffezione verso le istituzioni comunitarie.
La fiducia dei cittadini nell’Unione Europea — secondo i dati dell’Istituto Demopolis — passa dal 51% del 2006 al 48% del 2010, sino al 28% odierno.
“L’incerta gestione della crisi economica ed occupazionale, il recente atteggiamento di molti Paesi verso l’immigrazione, ma anche la crisi greca di questi ultimi giorni — afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento — stanno incidendo sempre più sullo storico sentimento europeista degli italiani: si rileva un calo di fiducia di 20 punti in cinque anni. Un dato, per l’Italia, simile a quello rilevato oggi nel Regno Unito”.
Il bilancio di 13 anni di moneta unica non è ritenuto positivo, soprattutto per il modo in cui è stato gestito.
L’Euro non piace, ma soltanto il 31% degli italiani sarebbe comunque favorevole ad un ritorno alla lira.
Secondo il sondaggio condotto da Demopolis, uscire dall’Euro appare rischioso: si teme che uscirne sarebbe peggio.
Quasi i 2/3 degli italiani appaiono convinti che il nostro Paese, fuori dalla moneta unica, sarebbe troppo debole per competere da solo sui mercati mondiali, correndo il rischio di una forte instabilità economica.
“Sono sostanzialmente tre — spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento — i profili dell’opinione pubblica nel rapporto con l’Europa: appena 1 intervistato su 10 appare convinto della necessità delle attuali politiche economiche dell’UE; il 31% si dichiara propenso all’uscita dall’Euro. Il 59%, la maggioranza assoluta degli italiani, manifesta un profilo europeo, ma piuttosto critico: crede nell’Europa unita, ma — conclude Pietro Vento — vorrebbe un cambio di rotta nelle rigide politiche di austerity imposte dall’Unione negli ultimi anni”.
(da “L’Espresso“)
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