RAZZISMO IN DISCOTECA A MODENA: UN AUDIO CONFERMA LA FILA PER STRANIERI
LO STAFF: “LA GENTE NON BENACCETTA ENTRA IN QUELLA FILA”
C’è un file audio che svelerebbe la regola della “fila per stranieri” denunciata la scorsa settimana da due ragazzi di colore a Modena, nella serate “Mo.ma” organizzate alla discoteca Kyi di Baggiovara.
Lo ha pubblicato su Facebook Abi Zar, il ragazzo di origini modenesi che oggi vive a Londra, e che tornato in città per le vacanze ha sollevato il caso di razzismo nella città della Ghirlandina.
I fatti si riassumono in poche righe.
Andando a ballare una sera in discoteca con gli amici, Abi si è trovato davanti una doppia fila di ingresso: una per stranieri “indesiderati” e una per tutti gli altri clienti del locale.
Tornato a casa, il ragazzo ha denunciato l’episodio prima su Facebook e poi in questura, insieme a un altro giovane di Modena, Jefrey Boateng, al quale era capitato lo stesso la settimana precedente e che Abi ha conosciuto proprio dopo aver pubblicamente denunciato quello che gli era capitato.
“Dalla Befana – spiega una voce maschile – ci sarà la riformulazione della serata del Moma questo perchè si stava andando verso il degrado le novità principali sono due: la riformulazione degli ingressi e dei prezzi e la riformulazione della cambusa. […] dall’ingresso principale invece verranno create tre file: in quella fila dove entravano di solito le feste entreranno i 1998 che vogliono venire e gli stranieri, gente non benaccetta per il locale, quelli che non vuole fare entrare il locale, e pagheranno 25 euro senza alcuna consumazione”.
Conclude l’audio: “Questo è quanto abbiamo deciso di fare, ovviamente se qualcuno degli stranieri sono persone come si deve basta fare un ingresso personale, Marco +3 e gli stranieri entrano a prezzi normali”.
“Vorrei che le persone parlassero – dice Abi Zar – vorrei che chi a a che fare ogni giorno con episodi del genere abbia il coraggio di parlare. Non è facile perchè per combattere questo mostro chiamato razzismo o discriminazione e bisogna prima riconoscerlo, l’obiettivo di pubblicare questo audio è prendere coscienza che questa cosa esiste e va combattuta”.
(da “La Repubblica”)
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