“RENZI E CARRAI SONO LA STESSA TESTA”: PARLA FUSI, L’UOMO DELLA CRICCA
DALLE INTERCETTAZIONI EMERGE CHE L’AMICO CHE HA PAGATO L’AFFITTO AL SINDACO TENEVA I RAPPORTI DEL COMUNE CON IL COSTRUTTORE FUSI
“Ci si rimette con il progetto in mano a vedere cosa si può fare traendone il meglio reciprocamente? Perchè il meglio dovete trarne voi come imprenditori e noi come Comune”. Così Marco Carrai parlava a Lorenzo Nencini, incaricato da Riccardo Fusi a creare rapporti nell’amministrazione guidata da Matteo Renzi.
Tanto che poi lo stesso Fusi incontrerà di persona il sindaco.
L’intercettazione è del 2 settembre 2009. La giunta dell’attuale premier si era da poco insediata.
Quello che oggi si dichiara solo un amico del premier e che ha confermato di avergli pagato casa per tre anni in centro a Firenze, abitazione in cui Renzi prese anche la residenza, all’epoca parlava a nome dell’amministrazione comunale.
Pur non avendo incarichi formali. Quelli sarebbero arrivati dopo.
Come consigliere particolare del sindaco, il 25 settembre, nonostante già fosse responsabile dell’associazione Noi Link creata per raccogliere fondi a favore dell’attività di Renzi.
Poi lo sarà anche della Fondazione Big Bang e siederà in Firenze Parcheggi prima di insediarsi alla guida dell’Adf, società che gestisce l’aeroporto cittadino e nell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
“Non sono un politico, sono un imprenditore”, ha ribadito più volte negli ultimi giorni Carrai.
Eppure queste intercettazioni dimostrano che la parola di Carrai valeva quanto quella di Renzi . “Sono la stessa testa”, almeno per i suoi interlocutori.
Il due settembre Nencini telefona a Fusi per riferire l’esito degli incontri avuti in mattinata.
“Sono appena rientrato in ufficio dopo quell’incontro che ti avevo detto (…) lì ho incontrato tutti: sindaco, vice sindaco… quindi Renzi, Nardella… e poi sono andato a pranzo con questo Cerrai (Carrai, annotano gli inquirenti)… questo Cerrai oltre a essere il migliore amico di Renzi è proprio non si può neanche dire il ‘braccio destro’ è la solita testa; nel senso che quello che dice Cerrai è quello che dice Renzi e viceversa (…) ha potere decisionale”.
I due, riferisce ancora Nencini, hanno parlato dei progetti che stanno particolarmente a cuore alla Btp di Fusi, lavori oggi ancora bloccati: l’area del Panificio militare e quella della Manifattura Tabacchi.
Io, riferisce Nencini, ho detto: “Guarda… Marco… a noi non ci pare il vero… se ci si crea la possibilità di sedersi a un tavolo e sfruttare al meglio quell’area … ma sfruttare vuol dire … per il Comune che ne tragga il miglior beneficio e per noi imprenditori se ne tragga perlomeno il nostro (…) ci fa solo piacere ma con l’amministrazione di prima avevan fatto uguale… perchè …”.
“Si … si… so tutto… so tutto… so tutto”, lo interrompe Carrai.
“In finale — conclude Nencini — mi ha detto: “Dammi questi dieci… una decina di giorni… mi riunisco con tutti … ti richiamo … ci si rivede… si mette le cose sul tavolo… e si snocciola il problema… e si decide che fare”.
I contatti proseguono.
Si arriva all’incontro tra Fusi e Renzi il 21 ottobre.
Questa volta è l’imprenditore a chiamare Nencini e spiegare come portare a casa la partita dei lavori.
Nencini, dice Fusi, tiene i rapporti con Carrai, mentre Egiziano Maestrelli (altro imprenditore toscano) ha contatti con l’allora vicesindaco, poi parlamentare e ora candidato a sindaco di Firenze, Dario Nardella.
“Sono uscito ora”, esordisce Fusi , alle 20.50.
“Ho fatto un incontro fino ad ora con il sindaco (…) e quindi praticamente a me ha dato tutte le linee guida (…) più ha detto… ha già dato mandato all’avvocatura del comune di procedere in questo senso… mi ha autorizzato a dire che io stasera ho incontrato lui (…) e quindi te domani mattina se tu vai lì a parlare con Carrai tu gli puoi dire tranquillamente quello che ho detto io ‘le linee guida le ha già date il sindaco”.
Nencini ribatte: “Sì, ma vedrai lui le saprà di già … perchè come te chiami me sicuramente Renzi avrà chiamato Carrai”.
Fusi: “Sì ma per non mettere in difficoltà nessuno (…) perchè ognuno dei suoi parla… con te ci parla Carrai … con il Maestrelli gli telefona quell’altro … Nardella”.
Prosegue Fusi. “Lui mi fa: ‘Riccardo le linee guida sono queste, te dai all’avvocato Traina queste linee… si va avanti così… perchè io lo voglio fare in tempi da record’.. quindi te domattina tu vai lì e tu gli dici in questo modo”.
I lavori non sono mai iniziati: Fusi, coinvolto nell’inchiesta sui grandi appalti della cosiddetta Cricca, è finito in carcere.
Ma i progetti sono in Comune e lunedì prossimo arriveranno sui banchi del Consiglio comunale che voterà il regolamento urbanistico che riguarda le strutture care a Fusi. Va detto che l’area da costruire prevista nel progetto iniziale è stata ridotta da 100 mila metri quadrati a 88 mila.
Da allora Carrai ha deciso di lasciare ogni tipo di incarico a Palazzo Vecchio.
Si è seduto a Firenze Parcheggi e poi in Adf, preoccupandosi però di pagare l’affitto della residenza fiorentina dell’amico Matteo, almeno fino al 23 gennaio 2014.
Oggi Carrai è all’estero. La Procura, che ha aperto un fascicolo su via degli Alfani, attende il suo rientro per sentirlo come persona informata sui fatti.
Lui ieri ha contattato un penalista.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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