RIAMMESSO DAI GIUDICI IL MAROCCHINO ESCLUSO DAL CONCORSO ATM PERCHE’ STRANIERO
IL GIOVANE ELETTRICISTA, CON REGOLARE PERMESSO DI SOGGIORNO, SI ERA VISTA RESPINGERE LA DOMANDA DALLA MUNICIPALIZZATA MILANESE… SANCITO IL DIRITTO DELLA UGUAGLIANZA DI TRATTAMENTO… IL COMICO SALVINI DELLA LEGA PARLA DI “SENTENZA ABERRANTE”… DI ABERRANTE IN ITALIA C’E’ SOLO CHE GENTE COME LUI SIA ANCORA A PIEDE LIBERO
Escludere un cittadino extracomunitario da un concorso pubblico “è discriminatorio”: è quanto ha sancito il Tribunale del lavoro di Milano, accogliendo il ricorso del legale del giovane diciottenne marocchino che nel febbraio scorso si era visto respingere la domanda presentata per partecipare a un concorso di assunzione nella Azienda dei Trasporti milanesi (Atm)…
I giudici hanno ordinato all’azienda “la rimozione della richiesta di cittadinanza tra i requisiti di selezione delle offerte di lavoro”.
D’ora in avanti i concorsi saranno aperti a tutti, com’è giusto in un mondo civile.
Il giovane marocchino è da molti anni in Italia, ha un regolare permesso di soggiorno e svolge la professione di facchino ma è un bravo elettricista: tutte carte in regola per coronare il sogno di lavorare come operaio elettricista presso il Metro’.
Di fronte al rifiuto dell’Atm di accettare la sua candidatura ha fatto giustamente ricorso e ha ottenuto giustizia.
La Atm aveva fatto riferimento, per giustificare il proprio comportamento, a un regio decreto del 1931 che, tra le caratteristiche dei concorrenti, contempla solo i cittadini italiani e quelli comunitari.
In punta di diritto una norma ancora esistente, riesumata per l’occasione.
Per i giudici la norma cozzerebbe però con il principio per cui il requisito della cittadinanza, ai fini dell’assunzione,”verrebbe ad assumere i connotati di una disparità di trattamento”.
Il collegio del tribunale afferma poi che la norma del 1931 “è da ritenersi implicitamente abrogata nella parte in cui richiede la cittadinanza quale requisito di accesso al lavoro nel settore”, in riferimento al decreto legislativo del1998.
In primo grado il giovane si era visto respingere il ricorso perchè non aveva presentato la domanda di partecipazione al concorso, mentre in realtà era stata l’Atm a non permetterglielo.
Intanto riteniamo che sia stato seguito un iter giusto che ha portato a fare chiarezza e a evitare discriminazioni, focolaio di razzismo.
Se nell’edilizia fosse mai applicata una norma del genere, metà dei cantieri chiuderebbero i battenti. Il giovane ha diritto a presentare domanda come gli altri, poi vinca il migliore ( almeno si spera).
Ci spiace che De Corato abbia commentato che “il giovane poteva fare domanda”: se gli uffici non gli fanno neanche compilare la modulistica e lo cacciano, un po’ difficile Riccardo, non credi? Semmai è strano che al sommo giurista Calderoli, che si vanta di aver cancellato migliaia di leggi superate, sia sfuggito il Regio decreto del 1931 tra le norme da cancellare…
Ma forse una risposta alla sua svista la dà il comico di corte leghista, Matteo Salvini, che sentenzia: “E’ una decisione aberrante, è arrivata l’ora che questi giudici si trasferiscano in Marocco, i mezzi pubblici devono essere guidati solo da cittadini italiani”.
Purtroppo di aberrante in Italia c’è solo che gente come lui sia ancora a piede libero e che la legge Mancino non sia applicata a chi fa costante azione di razzismo e di incitamento alla discriminazione razziale.
Per noi un mezzo pubblico può guidarlo chiunque, basta che abbia la patente e sappia guidarlo bene. Escluderemmo solo quegli ubriachi che cantano canzoni contro altri italiani, magari napoletani: quelli meriterebbero solo di essere accompagnati a Strasburgo a calci indelebili stampati sul culo.
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