RICICLATI: DA “PRIMA FINI” A “PRIMA L’ITALIA”. TRE ANNI FA VOLEVA ACCOGLIERE GLI IMMIGRATI, ORA VUOLE CHIUDERE PURE LE MOSCHEE NON APERTE
LA COERENZA DEL DIRIGENTE REGIONALE DI FUTURO E LIBERTA’ CONVERTITO SULLA VIA DEI COGNATI D’ITALIA E SALVINIZZATO.. E’ SOLO UNO DEI TANTI ESEMPI DI SALTAFOSSI
Che l’Italia sia un Paese dove lo sport preferito è quello di saltare sul carro del vincitore è cosa nota.
Si è visto a sinistra quanti imprenditori sgomitino per pagare 1000 euro e potersi sedere a un tavolo imbandito con vista sulla bocca aperta di Renzi.
A destra va di moda poter entrare nelle grazie del noto grossista di carta igienica tricolore, il raffinato identitario “sistemamogli” Matteo Salvini, l’uomo sponsorizzato dalla sinistra perchè rappresenta la migliore garanzia che il centrodestra non tornerà al governo nel prossimo ventennio.
L’operazione avviene attraverso mediatori e procacciatori, noti per aver sfasciato la destra italiana, avendo sgovernato prima in An e poi nel Pdl, senza mai un sussulto di dignità e spirito critico fino a quando sono stati ministri, sottosegretari e parlamentari a 13.000 eurini al mese.
La salvinizzazione della destra italiana si può peraltro ben notare anche nell’evoluzione di certi intellettuali di corte che da scrittori emarginati ora possono permettersi il vestito buono, le apparizioni Tv e le maggiori case editrici.
Ma è nelle iniziative sul territorio che emergono le tematiche della “nuova destra” nostrana con il menu fisso (da 40 anni) composto da immigrati e rom da cacciare.
Come i camionisti si fermano sempre alla trattoria Jolanda, loro oltre quei temi non sanno andare.
E anche chi si era affacciato a un self service con ampia scelta, alla fine si adatta per convenienza al menu della casa.
Non fosse altro perchè il posto a tavola è garantito e magari ci scappa anche il grappino (senza riferimento all’alito di Salvini, citato da Cecchi Paone).
Ci è capitato di leggere un virile comunicato stampa di “Prima l’Italia” (e “dopo la trippa”) in cui si denuncia, udite udite che “negli ultimi giorni sono apparsi sui muri del quartiere Monteverde dei volantini redatti in lingua straniera, precisamente in bengalese, nei quali si chiede un contributo per la ristrutturazione di un locale sito in Circonvallazione Gianicolense, 223 che viene proposto come luogo di culto islamico”.
Un fatto gravissimo, insomma: dei bengalesi che scrivono in bengalese e chiedono si presume a dei loro connazionali di contribuire a ristrutturare un locale come futuro luogo di culto.
Il tutto a loro spese, senza chiedere alcun contributo allo Stato italiano.
Il comunicato conclude che “per questo motivo venerdì 27 febbraio alle ore 11 il movimento Prima l’Italia presenterà in conferenza stampa le iniziative contro l’apertura della nuova Moschea“, come se fosse una questione di loro competenza.
Aspetto divertente: “insieme ad una delegazione di Prima l’Italia abbiamo effettuato un sopralluogo presso i locali di Circonvallazione Gianicolense 223, destinati al nuovo luogo di culto islamico e ci siamo trovati di fronte ad una struttura molto grande all’interno della quale sono già partiti i lavori di ristrutturazione”.
Il che vuol dire che li hanno fatti entrare senza problemi e che non c’era nulla da nascondere, anche se i bengalesi avrebbero avuto diritto a rispondere come Razzi-Crozza: “ma fatevi i cazzi vostri”.
Anche perchè potrebbero aver già chiesto i relativi permessi alle autorità preposte e quindi essere perfettamente in regola.
In puro stile salviniano la conclusione è un bel presidio “per lanciare una petizione contro l’apertura della ‪#‎Moschea‬ a ‪#‎Monteverde‬”.
Una posizione quindi “a prescindere”, contro ogni forma di rispetto di altri culti e pure controproducente perchè è notorio che è meglio una moschea ufficiale che puoi controllare che costringere le persone a pregare nei sottoscala e incattivire gli animi.
Non ci avrebbe stupito se l’iniziativa fosse stata sponsorizzata da un politico alla Borghezio, sarebbe in sintonia con lo slogan “No N-euro”.
Invece chi abbiamo trovato ?
Un ex-finiano convertito sulla via del Monviso, un ex dirigente di Futuro e Libertà con incarichi di un certo livello.
E dato che siamo notoriamente tosti nel fiutare la pista, ecco una chicca che il suddetto aveva scritto il 3 giugno 2011, alle ore 17:06 in un articolo a sua firma: “noi siamo per l’immigrazione responsabile, pronti ad accogliere chiunque venga in Italia per lavorare e rispettare le nostre leggi”.
Ma come, tre anni fa li volevi accogliere e ora gli vuoi pure impedire di pregare?
Capisco che hai cambiato compagnia di giro, ma un po’ di coerenza suvvia.
O devo anche ricordarti cosa scrivevi della tua ora tanto amata Giorgia Meloni il 29 gennaio 2011, alle 12:23 ?
“La Meloni dovrebbe chiedersi perchè siano spariti dal suo vocabolario i termini moralità , legalità , esempio. Non avrei mai pensato che per mantenere la sua bella poltrona sarebbe arrivata al punto di camminare con i paraocchi. In alcuni casi si dovrebbe avere almeno il buon gusto di tacere”.
Ecco, perfetto: un bel tacer non fu mai scritto.
Leave a Reply