RITARDI E REVISIONI, ’STO PNRR È UN GRAN PASTICCIO: IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, GIUSEPPE BUSIA, BACCHETTA IL GOVERNO SUL RECOVERY
“LA SCADENZA DEL PIANO INCOMBE, PREOCCUPA L’ANDAMENTO DELLA SPESA, IN ALCUNI SETTORI ANCORA INFERIORE AL 30% DELLE RISORSE DESTINATE”… L’ANAC DENUNCIA L’ECCESSO DI AFFIDAMENTI DIRETTI NELLE GARE PER SERVIZI E FORNITURE E I TROPPI CONFLITTI DI INTERESSE
La spesa per il Pnrr che non decolla, e anzi le gare per i lavori che addirittura crollano, e poi l’eccesso di affidamenti diretti nelle gare per servizi e forniture, troppi frazionamenti artificiosi degli appalti e troppi conflitti di interesse che minano la credibilità dello Stato.
È molto severa la requisitoria del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busìa che ieri alla Camera ha presentato la relazione annuale sull’attività svolta dall’Anac nel corso del 2024.
«La scadenza del Pnrr incombe. E, nonostante l’accelerazione impressa negli ultimi mesi, preoccupa l’andamento della spesa, in alcuni settori ancora inferiore al 30% delle risorse destinate, secondo i dati diffusi dalla Corte dei conti lo scorso marzo» ha avvertito Busìa, che ha definito «cruciale, in ogni caso, la creazione di un collegamento tra il Pnrr e gli altri finanziamenti europei e nazionali, affinché i progetti più strategici possano proseguire, soprattutto nei settori dove si registrano i maggiori ritardi».
E a questo punto, secondo il presidente dell’Anticorruzione «dobbiamo prepararci a un’inevitabile contrazione nell’avvio di nuove procedure» ha spiegato ieri, visto che «già nel 2024, su un totale di oltre 270 miliardi di importo complessivo, si rileva una flessione del mercato dei contratti pubblici rispetto al 2023, con un calo più rilevante nei lavori pari al 38,9%».
Non è un caso che il governo abbia già messo in conto la revisione di ben 107 tra obiettivi e scadenze del Pnrr e che proprio lunedì scorso la cabina di regia abbia deciso di introdurre l’ennesima rimodulazione dei fondi (su cui il ministro
per gli Affari europei Foti riferirà oggi pomeriggio alla Camera) prevedendo una rimodulazione degli investimenti ferroviari per il potenziamento di tratte strategiche, modificate per cause di forza maggiore e sostituite con tratte che verranno concluse entro giugno 2026
Stando alla relazione dell’Anac nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti è stato di 271,8 miliardi per un totale di 267.000 procedure di gara, con una flessione del –4,1% sul 2023 e del –7,3% sul 2022 ed un forte aumento delle forniture di prodotti farmaceutici cresciute del 37,2% oltre 40 miliardi.
«Troppi continuano ad essere gli affidamenti diretti, la cui incidenza numerica, sul totale delle acquisizioni di servizi e forniture del 2024, è risultata essere di circa il 98% – ha sottolineato Busìa –. Preoccupa, soprattutto, il crescente addensamento degli affidamenti non concorrenziali tra i 135 ed i 140.000 euro, a ridosso della soglia, più che triplicati rispetto al 2021».
E «specie in alcuni contesti – ha poi aggiunto il presidente – gli amministratori onesti si trovano più esposti a pressioni indebite, non potendo più opporre l’esigenza di dover almeno aprire un qualche confronto competitivo con altri operatori economici, al di sotto dei 140.000 euro».
Il presidente dell’Anac ha poi stigmatizzato i troppi casi di conflitto d’interessi in Italia, i vuoti di tutela lasciati dall’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, le recenti riduzioni di tutele a garanzia dell’inconferibilità mettendo in discussione la separazione fra politica e gestione, la grave carenza di una organica disciplina delle lobby, l’indebolimento delle garanzie amministrative poste a presidio dell’indipendenza e correttezza dell’agire pubblico.
Quindi ha criticato anche i correttivi al Codice dei contratti introdotti di recente: «Non è stato introdotto l’obbligo di dichiarare il titolare effettivo delle imprese, mentre appare evidente la necessità che il contraente pubblico conosca con chi si rapporta, al di là degli schermi societari.
Questo, non solo per ridurre il rischio di pericolose infiltrazioni, ma anche per prevenire offerte combinate o altre gravi alterazioni della concorrenza» ha sottolineato infine Busìa
(da agenzie)
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