RONDE E REATO DI CLANDESTINITA’ NON CONVINCONO IL QUIRINALE
NAPOLITANO NON HA ANCORA CONTROFIRMATO IL “PACCO SICUREZZA” A DISTANZA DI UNA SETTIMANA: NERVOSISMO NEL CENTRODESTRA… POTREBBE ANCHE FIRMARE, MA MOTIVARE DUBBI E APRIRE LA STRADA A UNA MAREA DI RICORSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE… RONDE E REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA LE PARTI CHE DESTANO PERPLESSITA’
E’ trascorsa una settimana dall’approvazione definitiva del “pacco” sicurezza in Senato, ma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha ancora controfirmato il provvedimento e quindi il testo non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Ne deriva che le norme contenute, dalle ronde all’introduzione del reato di immigrazione clandestina, dal registro dei clochard alla tassa per il permesso di soggiorno, non sono ancora leggi dello Stato.
Si tratta di un ritardo inusuale e questa attesa sta creando molto nervosismo nella maggioranza. Ricordiamo che è facoltà del Presidente della Repubblica non controfirmare una legge nel caso ravveda motivi di incostituzionalità o anche la semplice mancanza di copertura finanziaria.
In questi casi la nostra Costituzione prevede che il testo venga rinviato alle Camere per un approfondimento ulteriore.
Il Parlamento, qualora ritenesse ingiustificati i rilievi sollevati, può approvarla nuovamente e costringere il Capo dello Stato a firmare.
In Italia non si è mai arrivati a questo punto, è prassi consolidata che le Camere apportino al testo le modifiche suggerite dal Quirinale. Avvenne per la legge Gasparri, ad esempio, che Ciampi rinviò alle Camere e che venne riscritta in parte e trasformata in legge solo un anno dopo.
C’è poi la possibilità che Napolitano firmi la legge, ma manifesti contestualmente i suoi dubbi o solleciti la soluzione di problemi connessi all’entrata in vigore della nuova norma.
In questo caso la legge entrerebbe subito in vigore, ma in una posizione di debolezza, prevedendo una marea di ricorsi alla Corte Costituzionale, proprio prendendo spunto dalle questioni sollevate dal Capo dello Stato.
Ufficialmente il testo del pacchetto è stato trasmesso da Napolitano allo staff tecnico e giuridico della Presidenza della Repubblica per essere passato al setaccio.
Sono due soprattutto gli elementi che sollevano dubbi.
Il primo riguarda l’istituzione delle ronde: ricordiamo che già il 17 febbraio il Capo dello Stato invitò Maroni a cancellarne l’istituzione attraverso un decreto legge e a trasformare la proposta in un disegno di legge.
Il secondo punto delicato riguarda l’introduzione del reato di immigrazione clandestina che secondo molti costituzionalisti è insostenibile.
Questa misura lederebbe il principio di uguaglianza contenuto nella Carta costituzionale che vieta distinzione tra “sesso, razza, lingue, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”. Probabile che tutto resti ancora fermo fino alla conclusione del G8, onde evitare ulteriori polemiche e per rispettare una tregua politico-istituzionale sollecitata dallo stesso Napolitano.
Non è un caso che per tamponare la situazione, il centrodestra stia cercando di trovare una soluzione per regolarizzare badanti e colf, dopo la cazzata fatta col pacco sicurezza che le renderebbe tutte clandestine e che, se restasse tale, rischierebbe di dare ulteriore corpo ai dubbi sull’applicabilità delle norme, facendo crollare la credibilità del governo.
D’altronde, indipendentemente dalla decisione di Napolitano, vi sono norme che al primo ricorso alla Corte costituzionale finiranno cassate, con ulteriore discredito per chi le ha volute e imposte. Oltre a essere inutili e dannose, ve ne sono alcune ridicole.
Tipo l’elenco dei clochard o barboni che siano, tutti schedati da Viminale. Avremmo capito dal Ministero delle Politiche sociali. No dagli Interni, come fossero un problema di sicurezza.
A parte che sono già registrati dai singoli Comuni, così si dà un’immagine penosa, come se si dovesse fare un rastrellamento notturno di poveri soggetti emarginati.
Forse questa sarà la filosofia della destra ultraliberista e dei razzisti padani, per fortuna la destra sociale è altra cosa: gli emarginati si aiutano, non si schedano.
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