ITALIANI MALATI IMMAGINARI? AUMENTATO DEL 60% IL CONSUMO DI FARMACI IN OTTO ANNI
OGNI CITTADINO SPENDE 41O EURO L’ANNO PER CURARSI, NEL 2008 ULTERIORE INCREMENTO DEL 4,9%… DIFFERENZE TRA PRESCRIZIONI E PATOLOGIE, STRANE DISEGUAGLIANZE TRA REGIONI, CON IN TESTA LAZIO, CALABRIA, CAMPANIA….GLI OVER 65 ASSORBONO IL 60% DELLE SPESE E DELLE DOSI…UNA SPESA A CARICO PUBBLICO DI 5,6 MILIARDI DI EURO
Le cifre ora sono ufficiali ed emergono dal Rapporto nazionale Osmed (Osservatorio sul farmaco) relative al 2008 e presentate due giorni fa all’Istituto superiore della Sanità a Roma.
Ne emerge il quadro di un Paese di impasticcati e in parte di malati immaginari, con una spesa procapite per farmaci di 410 euro l’anno per ogni cittadino e di oltre 5 miliardi su un totale di 24,4 miliardi di spesa pubblica e privata.
Abbiamo tutte le malattie di questo mondo, da quelli di cuore, al primo posto, ai problemi gastrointestinali (13% della spesa), di ansia e depressione ( 12,1%).
Seguono poi gli antimicrobici ( 11%) e gli antitumorali (11%), mentre le categorie maggiormente a carico dei cittadini sono i farmaci dermatologici (88% della spesa), quelli genito-urinari (54,5%) e quelli dell’apparato scheletrico ( 54,3%).
Se dal 2007 al 2008 il consumo è aumentato del 4,9%, considerando il periodo 2000/2008 si arriva a ben il 60%.
Nel 2008 attraverso le farmacie pubbliche e private sono stati acquistati 1,8 miliardi di confezioni, circa 30 per abitante.
Secondo la ricerca, siamo di fronte a un fenomeno di incremento tale dei consumi che non si giustifica con l’invecchiamento della popolazione.
Vi sono evidenti sprechi, con una notevole differenza tra prescrizione e patologie, con una distanza abissale tra regione e regione ( con Lazio, Calabria, Campania e Sicilia ai primi posti della spesa), una esplosione ingiustificata che evidenzia la necessità di formazione e informazione sia su medici che su pazienti.
La Calabria è quella che spende di più in farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario nazionale, 277 euro pro capite, quella di Bolzano spende meno di tutti, 149 euro a persona.
La sostanza più prescritta del 2008 è stato l’antipertensivo Ramipril, un ace-inibitore con 43,9 dosi ogni mille abitanti.
Altre sostanze che sono andate per la maggiore sono l’acido acetilsalicilico (40,5) e l’atorvastatina contro eventi cardiovascolari ( 27,7).
Boom dei generici-equivalenti che dal 13% di quota di mercato nel 2002 sono passati nel 2008 al 43% delle dosi.
Dall’analisi condotta dall’Osmed si rileva che la spesa pro-capite di un assistibile di età superiore a 75 anni è di oltre 12 volte superiore a quella di una persona di età compresa tra 25 e 34 anni.
Gli over 65 assorbono circa il 60% della spesa e delle dosi, mentre 8 bambini su 10 ricevono in un anno almeno una prescrizione.
Attraverso le strutture pubbliche viene distribuita una quantità di farmaci pari a 5,6 miliardi di euro, circa il 25% della spesa complessiva.
Da rilevare infine che i prezzi sono diminuiti in media del 6,9%, grazie ai generici, mentre certi singoli medicinali continuano ad avere prezzi notevoli e che la spesa a carico del Servizio nazionale è diminuita nel 2008 dell’1% a causa dell’aumento del ticket ( + 20%).
Ne emerge un quadro che dipinge gli italiani pieni di acciacchi o malati immaginari che acquistano medicinali che poi magari non usano neppure.
Che facciano la raccolta di etichette, come le figurine Panini?
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