EFFETTO CRISI: AUMENTANO SUICIDI E OMICIDI
LA CRISI ECONOMICA FA PAURA E GENERA INSTABILITA’ EMOTIVA… LO RILEVA UNO STUDIO INGLESE CHE PRENDE IN ESAME TUTTI I PAESI UE… SI RIDUCONO INVECE GLI INCIDENTI D’AUTO
La crisi economica fa paura, deprime e quindi “uccide”. Il tasso di omicidi e suicidi è, infatti, aumentato.
Il rischio di suicidarsi sembra essere doppio tra i disoccupati rispetto alle persone che hanno un lavoro. Per questo quando la disoccupazione sale per via della crisi, aumenta il numero dei suicidi. Si registrano anche più omicidi, mentre si riducono gli incidenti d’auto, probabilmente perchè gli individui limitano, per risparmiare denaro, gli spostamenti in automobile.
Questi i risultati del primo studio su vasta scala sull’argomento crisi economica e salute, pubblicato sulla rivista Lancet da studiosi dell’Università di Oxford e della London School of Hygiene and Tropical Medicine.
Gli studiosi stimano che lo stress da perdita di lavoro aumenta di 4 punti percentuali i tassi di suicidio tra chi ha meno di 64 anni, del 2,7% i casi di morte per attacco cardiaco negli uomini tra 30 e 44 anni, del 2,4% i tassi di omicidio, portando globalmente a migliaia di decessi nei Paesi dell’Unione Europea.
Gli esperti hanno monitorato i tassi di mortalità per trenta cause di morte nelle nazioni che aderiscono alla Ue dal 1970 al 2007.
Li hanno quindi confrontati con i tassi di occupazione dei singoli Paesi in quell’arco di tempo e con i piani di sostegno, protezione sociale e dell’occupazione messi in atto dai diversi governi nazionali. E’ emerso che per ogni punto percentuale della disoccupazione, si registra un aumento dello 0,8% dei casi di suicidio tra chi ha meno di 65 anni, cioè tra 60 e 550 suicidi in più per anno nell’Unione europea.
Anche gli omicidi salgono di quasi un punto percentuale: registrano un + 0,8% .
Inoltre se il tasso di disoccupazione aumenta di oltre il 3%, il tasso di suicidio cresce del 4,5% e i decessi per abuso di alcol aumentano del 28%.
Secondo gli studiosi, i suicidi sono solo la punta di un iceberg, restano nascosti migliaia di casi di disagio mentale e di tentativi di suicidio non andati in porto e quindi non riconosciuti.
Senza contare che i danni a lungo termine sulla salute dovuti allo stress da perdita del lavoro sono difficilmente prevedibili.
Confrontando la situazione dei diversi Paesi, emerge che laddove alla disoccupazione si affiancano scarse misure di protezione sociale, scarsa azione dei governi per aiutare i cittadini in difficoltà , il tasso di suicidi e omicidi schizza paurosamente in alto.
Non a caso i Paesi più a rischio in Europa sono quelli dell’Europa centrale e dell’Est.
Lo studio auspica da parte dei vari Stati Ue dei programmi attivi per rilanciare il mercato del lavoro che prevedano una spesa media di almeno 135 euro a persona.
Misure minime in grado di contrastare questi aumenti di insicurezza sociale che genera morte.
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