G8 TRA APOTEOSI DELLA BUONA ACCOGLIENZA, SBADIGLI E PROMESSE CHE NON COSTANO NULLA
IL PREMIER ORGANIZZA UN SET PERFETTO PER IL FORMAT DEI CAPI DI STATO IN VACANZA PREMIO, MA LA STAMPA INTERNAZIONALE NON DA’ TREGUA… TUTTI SI FANNO I COMPLIMENTI A VICENDA, COME NELLE PREMIAZIONI DEI MIGLIORI AGENTI DI VENDITA… SI PRENDONO IMPEGNI PER MIGLIORARE IL CLIMA TRA 40 ANNI, TANTO LORO NON CI SARANNO PIU’
Diciamo la verità , in politica ognuno tira l’acqua al proprio mulino e risulta spesso difficile per il comune cittadino farsi una opinione precisa di avvenimenti come il G8.
Se Obama elogia la leadership italiana per l’organizzazione dell’evento, per la stampa di centrodestra è un apprezzamento a Berlusconi, anche se il presidente Usa ha definito “leader morale e straordinario gentiluomo” Giorgio Napolitano.
Se la stampa estera continua a tenere sotto tiro le vicende personali del premier, per la stampa di sinistra è dimostrazione della sua “indegnità etica”, per quella di destra “spazzatura” o “strategia del discredito”, gestita da Murdoch per fini poco nobili.
Se uno si sintonizza su quasi tutti i Tg, vedi intervistati solo terremotati felici di stare in tenda e radiosi di potere toccare con mano “padre pio Obama”, solo se ti sintonizzi sul Tg3 senti qualche aquilano preoccupato per l’inverno al freddo.
I primi due giorni del G8 a noi sono sembrati un gran set cinematografico dove si girava una fiction di successo: scenografi, registi, coreografi, addetti al trucco e alla ripresa, servizio d’ordine per tenere a bada le ragazzine a caccia di autografi, nessuna sbavatura.
Anche le riprese interne molto curate: tovaglie d’organza, centrotavola d’autore, biancheria firmata, servizi di porcellana con decorazioni in platino, menu cromatici, addobbi d’ogni genere, giochi di luce, fondali tridimensionali, valletti immobili come statue romane.
Dal TG2 abbiamo persino saputo che Berlusconi ha “personalmente disegnato un modello di giaccone offerto in dono ai potenti della Terra”: lo ha chiamato “President parca”, anche se noi avremmo preferito avere un President parco e meno chiacchierato, ma fa nulla.
Sulla maggior parte dei media controllati dal centrodestra siamo all’autocelebrazione dell’evento, all’apoteosi della vittoria sulla trincea della buona accoglienza e lo stesso premier si è detto “ripagato da tante amarezze”.
A sinistra devono pensare al congresso e sono ancora ricoverati in rianimazione: non a caso è spuntata la candidatura a segretario di un qualificato chirurgo.
In compenso la stampa estera continua a criticare Berlusconi indipendentemente dalla loro collocazione politica.
Il New York Times titola “Capacità di fare spettacolo, forse. Capacità di leadership, no”, la Cnn parla di “dubbi sulla capacità del premier di guidare l’Italia”, il contestato Guardian afferma che “l’Italia è 76° nell’indice della Heritage Foundation sulla libertà economica e al 55° nell’indice di Transparency International sulla corruzione” e conclude “finchè l’Italia non esigerà criteri più seri dai suoi leader, forse non è il Paese giusto per ospitare un summit internazionale”.
Il Times di Londra invece ha pubblicato una vignetta in cui Berlusconi tiene in mano il simbolo del G8, solo che il numero 8 ha la forma di un reggiseno, mentre dalle tasche del premier escono altri indumenti intimi femminili.
Per lo spagnolo El Mundo sul vertice “pesa l’ombra degli scandali”, il Frankfurter Allgemaine si chiede se Berlusconi riceverà un avviso di reato durante il summit come nel 1994, il Chicago Tribune analizza “le accuse che hanno danneggiato Berlusconi, il Los Angeles Times parla del rischio che ” le scosse di assestamento rischiano di essere di altro tipo”, per finire con le Monde e persino Al Jazeera.
Purtroppo tutti parlano non del ruolo dell’Italia nella politica internazionale, ma solo dello scandalo D’Addario e ricevimenti vari.
Ma ritornando al clima interno del G8, emerge che i vari Capi di Stato sembrano a una premiazione dei migliori agenti di vendita dell’azienda, ognuno fa un complimento all’altro, confidando di riceverne a sua volta, in modo da spenderseli al meglio sui media nazionali.
Ciascuno deve insomma portare qualcosa a casa, non solo il “President parca” per andare a pesca.
In realtà il G8 ormai non serve a nulla, sorpassato dal G20 che è più operativo.
Apporre firme, approvare mozioni congiunte, sottoscrivere impegni, questo sì sembra davvero un teatrino della politica.
Facciamo due esempi.
Il famoso accordo sul clima per la riduzione del Co2 che vede l’intesa tra Usa ed Europa, ma non della Cina e dell’India: già così non serve a una mazza, ma sapete quando dovrebbe andare a regime? Nel 2050, tra 41 anni, quando chi ora firma neanche sarà più al mondo.
Cosa volete che costi firmare…
Poi gli aiuti all’Africa: Stati che hanno dato meno di quanto si erano ripromessi di devolvere anni fa, ora si impegnano a parole a dare cifre sostanziose per lo sviluppo dei Paesi africani.
Chi guida il gruppo dei generosi nel nuovo progetto? L’Italia, proprio noi che abbiamo dato una parte infinitesimale di quanto ci eravamo impegnati a devolvere anni fa, abbiamo la faccia di tolla di farci portabandiera dell’altruismo.
Dopo esserci fatti sputtanare da mezzo mondo per la nostra mancanza di parola, ora ci vendiamo un’altra promessa a vuoto. Tanto una firma non costa nulla…
Perfettamente integrati nella logica del G8 e anche peggio, insomma.
Fuori dalla caserma c’è un altro mondo, quello reale, quello della sofferenza, di chi dorme in tenda al caldo o al freddo.
Ricordiamo che gli sfollati sono 24.000 in tenda e 30.000 negli alberghi della costa. Le ultime promesse del governo sono 13.000 sistemati entro novembre nelle nuove casette, se non congelano prima.
Peccato che ne avanzino 11.000 nelle tendopoli e 30.000 negli alberghi, da cui la giusta preoccupazione dei terremotati.
Forse al prossimo G8 sarebbe meglio dedicare una sessione alle operazioni di matematica, più che a quelle di facciata.
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