ROTTAMATO ANCHE LUI: MATTEO RENZI VOLEVA PENSIONARE I NOTABILI DEL PD, ORA CORRE TRA ARCORE, VESPA E MARCHIONNE
COSE SINISTRE: IL BAMBINO PRODIGIO ORMAI SI DIVIDE TRA CENE AD ARCORE, PRESENTAZIONE DEI LIBRI DI VESPA E DICHIARAZIONI A FAVORE DI MARCHIONNE…SI DIFENDE DICENDO “IO STO CON OBAMA”: SPERIAMO CHE IL PRESIDENTE USA NON LO VENGA MAI A SAPERE
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, viaggia come un treno ad alta velocità sul binario della politica nazionale e in poco tempo passa dalla “rivoluzione” dei Rottamatori del Pd, a quella anti-operaia di Sergio Marchionne, per rompere proprio sul confronto Fiat—Fiom il fronte dei “giovani contro la nomenclatura”. Infatti, Renzi al nuovo incontro dei Rottamatori a Roma neppure ci è andato.
Aveva di meglio da fare, cioè presentare il nuovo tomo di Bruno Vespa a Palazzo Vecchio, sede istituzionale della città di Firenze.
Dopo il viaggio ad Arcore a dicembre (era andato a chiedere 17 milioni di euro per Firenze, ma nel milleproroghe neppure un centesimo) la presentazione del libro di Vespa appare come un cursus disonorum di tutto rispetto…
Ieri Renzi era, nella sua funzione di sindaco, a Palazzo Chigi, al fianco di Gianni Letta e del ministro Bondi, per presentare una card per i musei fiorentini, oltre ad annunciare novità sugli introiti per il completamento dei lavori ai Grandi Uffizi.
Ma per non farsi mancare niente, nelle vesti di esponente del Pd, partecipa alla direzione del partito, dopo essersi allineato di fatto sulle posizioni dei vertici Fiat proprio come i “vecchi” Veltroni e Fassino.
È il 10 gennaio: il Sole 24 Ore, quotidiano di Confindustria, pubblica un sondaggio di Ipr Marketing: Matteo Renzi è il sindaco più amato dagli italiani. Due giorni dopo, intervistato dal TgLa7 di Enrico Mentana lo stesso Renzi si schiera al fianco dei vertici Fiat: “Io sono dalla parte di Sergio Marchionne. Dalla parte di chi sta investendo nelle aziende quando le aziende chiudono. Dalla parte di chi prova a mettere quattrini per agganciare anche Mirafiori alla Locomotiva America”.
Concetti che in realtà il sindaco di Firenze aveva già espresso il 31 dicembre proprio al quotidiano di Confindustria: “Io sto dalla parte di chi scommette sul lavoro, della Fiat, di Marchionne”.
E ha ribadito: “Sto con Obama, che scommette su Marchionne. Barack è reazionario…?”.
Spiazzati, però, i ragazzi che si sono riconosciuti in “Prossima fermata: Italia”, stretti attorno a Pippo Civati, per una seconda puntata di politica tra dj e video cult, dopo l’evento di novembre alla Stazione Leopolda di Firenze.
Civati prova a usare la carota con l’amico Matteo, però sulla Fiat ha solo il bastone: “Ha fatto pasticci con le dichiarazioni di questi giorni, dire che sta con Marchionne senza se e senza ma…”.
Francesco Nicodemo, consigliere comunale a Napoli, racconta: “Avevamo due autobus, ma dopo questa spaccatura abbiamo litigato e da Napoli siamo venuti con tre macchine”…
Da Fienze, intanto, dal palco condiviso con Vespa, Renzi prova a ricucire lo strappo: “Non mi sono riavvicinato a Bersani, credo non gradirebbe nemmeno più di tanto, nè mi sono allontanato dagli altri”, ma “la sinistra deve cercare di non appiattire le proprie politiche economiche su quello che dice il sindacato di turno, in questo caso la Fiom. Perchè se il mondo del lavoro è sotto ricatto, il ricatto non è di Marchionne ma della globalizzazione”.
Vespa, invece, ha indicato in Renzi il futuro del Pd: “Lui e Vendola hanno lanciato un Opa (offerta pubblica di acquisto, ndr) sul Pd, ma il sindaco di Firenze è in vantaggio”.
E Renzi ha apprezzato: “Penso che ci sia bisogno di uscire dal gruppo dirigente attuale: io non rientro nei ranghi e non creo una minicorrente, mi candido a dare una mano, ma facendo il sindaco”, tanto da arrivare ad indicare nell’ex nemico Nicola Zingaretti una possibile futura guida del partito: “Uno a cui non faranno mai fare il leader sono io, Zingaretti ha caratteristiche di mediazione più forti delle mie, tanto che mette d’accordo D’Alema e Travaglio”.
Ritorniamo a Roma e Civati rassicura Renzi: “Non siamo una corrente, normale avere posizioni diverse”, mentre Nicodemo sbotta: “Non doveva definirci una corrente e stasera doveva essere qui”.
Pensare che solo a novembre, dalla Leopolda di Firenze, Renzi diceva: “Ho fatto ogni sforzo per far venire Bersani qui”.
La politica si capovolge in fretta.
Renzi scatena, inoltre, per la seconda volta, dopo la polemica sulla neve che bloccò Firenze, il suo mondo prediletto, quello di Internet.
Ieri non si contavano le critiche su Facebook (“Dopo Arcore hai pranzato anche con Marchionne…?”).
E, sempre sul web, è scoppiata una polemica con Gad Lerner.
Sul blog del giornalista, tra i commenti dei lettori è comparsa la frase “Renzi come Lando Conti”, il sindaco di Firenze ucciso dalle Br nel 1985.
Renzi si è detto “disgustato”.
Lerner aveva scritto: “Mi pare destinato al più classico salto della quaglia”, verso il centrodestra; dopo il commento Lerner ha espresso “solidarietà , non ne sapevo nulla, lo invito alla prossima puntata dell’Infedele”.
I Rottamatori, intanto, un po’ orfani di Renzi, chiedono le primarie alla direzione del partito con lo slogan: “Sono stanco di essere preso per il culo dai giovani di Vendola”…
Giampiero Calapà David Perluigi
(da “il Fatto Quotidiano“)
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