SALVINI SBANDIERA L’INCONTRO CON MATTARELLA CHE DOVEVA RIMANERE RISERVATO, IRRITAZIONE DEL COLLE
UN CAPO DELLO STATO NON RICEVE UN SEQUESTRATORE DI PERSONE, NON DOVEVA ASPETTARSI ALTRO
“Tutto il paese ha come problemi principali la salute, le tasse, come andare avanti e incredibilmente da stamattina e per tutta la settimana la Camera sarà bloccata a discutere i ‘decreti clandestini’. Noi della Lega e tutti i parlamentari del centrodestra si daranno da fare” per non far cancellare i ”nostri” dl sicurezza.
Ospite di ‘Cusano Italia Tv’, Matteo Salvini ribadisce le ragioni del suo ostruzionismo in Parlamento contro quello che la Lega ha definito il ‘decreto invasione’ del governo Conte.
”Mi sembra surreale -avverte il leader della Lega- che il Parlamento, invece di parlare di emergenza Covid, sia bloccato per il fatto che la sinistra, per ideologia, vuol tornare a spalancare porti e portafogli di cui ho parlato anche oggi con il presidente Mattarella“. ”
Eppure l’incontro tra Mattarella e Salvini doveva rimanere riservato
A spiegarlo è Concetto Vecchio su Repubblica. Il leader leghista aveva chiesto un incontro per discutere del nuovo decreto immigrazione, che rischia di bloccare i lavori del Parlamento in un momento particolarmente delicato per il Paese, secondo quanto spiegavano fonti leghiste.
Nel corso del colloquio, definito disteso e cordiale, Salvini — si aggiunge — ha anche espresso preoccupazione per la situazione economica e sociale italiana, in particolare sui temi della salute e della tutela di medici e infermieri, sulla scuola e la mancanza di personale e strutture adeguate, lamentando la mancanza di dialogo con le parti sociali e il Parlamento da parte del governo.
Su Radio 24, in mattinata, il leader della Lega aveva preannunciato che si sarebbe rivolto al Capo dello Stato: «Chiamerò il Presidente della Repubblica per chiedergli se è normale che la Camera sia bloccata dai decreti sicurezza da cancellare: non mi sembra che riaprire ora i porti sia l’urgenza del Paese».
Subito dopo ha chiesto un incontro, che il Presidente ha concesso senza esitazione. Ma doveva essere un faccia a faccia riservato, e invece, una volta uscito da lì, Salvini l’ha sbandierato ai quattro venti, manifestando il suo disappunto per la decretazione d’urgenza usata per cambiare la legge più importante dei suoi 15 mesi al Viminale. Una condotta che non deve avere fatto piacere al Quirinale
Il paradosso, sottolinea Repubblica, è che Salvini è andato a lamentarsi proprio con chi aveva chiesto di modificare i decreti sicurezza, ovvero il presidente della Repubblica, che nell’agosto 2019 aveva firmato i due rilievi sull’obbligo di salvare vite in mare e sulle super multe alle Ong.
(da agenzie)
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