SANTI SCAMBIATI PER ISLAMICI, BECERODESTRA NEL RIDICOLO: NON CONOSCONO NEMMENO SANT’ANNA E SAN GIOACCHINO, GENITORI DELLA MADONNA
UN’IMMAGINE DELLA NATIVITA’ PROIETTATA SULLA FACCIATA DELLA CHIESA E UN TURBANTE SOSPETTO SCATENA GLI ISLAMOFOBI CHE SONO TANTO CATTOLICI PRATICANTI DA NON RICONOSCERE I SANTI
Un’immagine della Natività proiettata su una facciata della chiesa di Sant’Agostino a Ventimiglia, dove oltre a Gesù, Giuseppe e Maria si sono visti una figura con il velo che qualcuno ha pensato fosse un hijab e un’altra con il turbante ha sollevato un putiferio nella cittadina: «Mi dissocio completamente – ha detto il parroco, don Angelo Di Lorenzo – Chi ha proiettato un’immagine del genere su una proprietà privata ha commesso una scorrettezza visto che io non sono stato informato. Cado dalle nuvole. Non so neppure con quale scopo abbia voluto proiettare questa immagine».
Più tardi, però, si è capito l’equivoco: don Angelo si è insediato da poco a Sant’Agostino e non conosceva la tradizione di proiettare immagini sacre sulle chiese cittadine.
Il Comune conferma, infatti, che quelle proiezioni fanno parte delle iniziative natalizie consuete: «Faremo un controllo sulle immagini che l’azienda che ha fornito questo servizio ha proiettato, ma davvero qui non c’è nulla di misterioso».
Quasi certamente le figure che compaiono con Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù sono Sant’Anna e San Gioacchino, i genitori della Madonna che talvolta compaiono nelle raffigurazioni della Natività , in alcuni casi con velature ancora più decise.
Ma a togliere qualunque dubbio basterebbero le aureole che sottolineano la santità di tutti i personaggi.
Ma la foto, rilanciata da alcuni siti della destra con effetti di indubbia e involontaria comicità , se non fosse che nei più ingenui si alimentano paure e fobie, insieme al dubbio che qualcuno avesse voluto inserire figure di altre religioni con la Sacra famiglia, ha subito provocato un po’ di agitazione sui social network, dove si è aperta una sorta di “caccia all’intruso”:
Ma soprattutto, la presenza di velo e turbante è stata anche associata all’Islam e ai migranti, assecondando una psicosi largamente cavalcata dalla politica
(da “Il Secolo XIX”)
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