SBLOCCA-CANTIERI, LEGA E M5S DIVISI, IL DECRETO ANCORA NON C’E’
LA LOBBIE DEI COSTRUTTORI E I SINDACATI PREMONO, IL GOVERNO LITIGA SULLA POLTRONA DI SUPER-COMMISSARIO
Venerdì, a mezzogiorno, Gabriele Buia varcherà il portone di palazzo Chigi con un’intenzione che può apparire elementare ma che tale non è. Gabriele Buia è il presidente dell’Ance, l’associazione che riunisce i costruttori edili, e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte si aspetta di vedere il testo del decreto sblocca cantieri. Annunciato, pubblicizzato nelle visite che gli esponenti del governo stanno tenendo in tutta Italia, quel testo ancora non c’è.
Incompleto, in preda anche a una mancata intesa politica: arriverà , promettono dall’esecutivo, al Consiglio dei ministri della settimana prossima. Martedì, forse mercoledì. Sbloccare con lentezza.
Fino ad oggi, come spiegano fonti vicine al dossier, in giro si sono viste solamente bozze, tra l’altro diverse: una scritta dai 5 stelle, un’altra dalla Lega.
Matteo Salvini spinge per un’approvazione rapida, i pentastellati sono più cauti, con Luigi Di Maio che prova a dare sostanza alla svolta con i sindacati, convocati anche loro a Chigi.
Il premier, sulla cui scrivania è finito il fascicolo del decreto, media. Perchè tra i due partiti di governo, come avvenuto recentemente con la Tav, ci sono ancora punti discordanti.
Uno su tutti: il super commissario che piace al Carroccio e che invece ai grillini non va giù.
Mentre Buia incontrerà Conte a palazzo Chigi, a poche centinaia di metri, a piazza del Popolo, i lavoratori del settore edile si faranno sentire.
Convocata dai sindacati – i cui leader andranno poi a chiedere spiegazioni al governo – la base è calda e chiede risposte. C’è sintonia e unità di intenti con i datori di lavoro perchè i cantieri bloccati si traducono in meno posti e profitti in calo. Tutti vogliono vedere il decreto. Anche Confindustria. E anche l’Anac, con Raffaele Cantone, non le ha mandate a dire: “Si sente parlare di un provvedimento sblocca cantieri da prima dell’estate e già siamo alla prossima estate. Prima ancora era lo Sblocca Italia o sblocca qualcos’altro, credo che si dovrebbe smettere di annunciarlo e provare a farlo”.
Al decreto hanno lavorato il ministero delle Infrastrutture, palazzo Chigi e il ministero dello Sviluppo economico.
Ma il marchio 5 stelle tale non è perchè la Lega non è voluta restare alla finestra. Salvini rivendica lo sblocco dei cantieri come una priorità e tra le ultime idee che circolano nel Carroccio c’è quella di prevedere un super commissario per le infrastrutture.
Lo stesso segretario della Lega ha voluto precisare che non si tratta di un commissariamento di Toninelli, ma scendendo tra politica e norme il rischio c’è.
Il modello a cui pensano è leghisti è quello Expo, ma i penstastellati dicono no.
Ecco come fonti del Mit parlano a Huffpost: “A Genova era necessario, ma un commissario straordinario rappresenta pur sempre una torsione e una compressione di principi, procedure e garanzie, figuriamoci una figura unica a livello nazionale”. E ancora: “Ci sarebbe poi da riflettere sulla struttura elefantiaca di cui avrebbe bisogno. Si appoggia alle burocrazie esistenti? Riesce a coordinarle? E soprattutto: un commissario deve conoscere bene le opere di cui si occupa, non può stare a Roma e curare contemporaneamente una diga in Friuli e le strade provinciali in Sicilia”.
È un discorso di efficienza, spiegano le stesse fonti. Il dato politico è che anche su questo punto Conte dovrà trovare una quadra tra due visioni discordanti. Per non rischiare di trasformare lo sblocco con lentezza nell’immobilismo. Di cantieri e di rapporti tra i due coinquilini di governo.
(da “Huffingtonpost”)
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