SCONTRO FINALE FITTO-BERLUSCONI: E SILVIO RESTA SENZA UN CANDIDATO
SE LO ESPELLE TRENTA DEPUTATI SE NA VANNO CON LUI, FORZA ITALIA SI SFASCIA E FITTO LO PORTA IN TRIBUNALE PERCHE’ LO STATUTO NON LO CONSENTE
Forza Italia è ormai pronta a una nuova scissione, l’ennesima se si torna con la memoria ai tempi del Pdl e delle clamorose rotture di Fini e Alfano.
Il terreno dello scontro questa volta è la Puglia dove il candidato del partito, Francesco Schittulli, è passato con il ribelle Raffaele Fitto. Che in pubblico spara a pallettoni contro Berlusconi, ma in privato frena i suoi: «Per ora non usciamo, semmai saranno loro che dovranno buttarci fuori».
L’ennesimo, e forse ultimo, capitolo della guerriglia con l’ex proconsole pugliese rovina a Berlusconi l’atteso ritorno dopo la condanna nel buen retiro di Villa Certosa, costringendolo per tutta la giornata a lavorare sulle prossime mosse, senza escludere l’espulsione di Fitto.
Decisione che provocherebbe un vero terremoto nel partito. Lo sa Giovanni Toti, che auspica: «Medieremo fino all’ultimo».
Con la cacciata di Fitto, infatti, i gruppi parlamentari azzurri franerebbero, si parla di una trentina tra deputati e senatori pronti a uscire.
Senza contare che ci sono altre di dissenso, a partire da quella di Verdini, che a quel punto potrebbero a loro volta abbandonare Forza Italia.
Eppure la scissione sembra inevitabile.
A cinquanta giorni dalle amministrative Berlusconi non ha un candidato in Puglia.
Se è vero che punta tutto su Veneto, Liguria, Umbria e Campania, non può permettersi di sparire dal tacco d’Italia.
Già , perchè Fitto vuole che Schittulli, sostenuto anche da Ncd e Fdi, corra sotto le insegne azzurre.
E quando l’ombra di Berlusconi, Mariarosaria Rossi, sbarcherà a Bari per formare nuove liste forziste a sostegno di un nuovo candidato (si ragiona sul commissario di Fi Luigi Vitali, sull’ex fittiano tornato all’ovile Paolo Francesco Sisto o su Adriana Poli Bortone), Fitto aprirà «la battaglia legale» sostenendo che la tesoriera di Fi non ha il diritto di forzare la mano.
Una strategia con la quale l’ex governatore pugliese mira a mantenere il simbolo azzurro sulle sue liste emarginando Berlusconi nella regione.
Un’onta per l’ex Cavaliere, che finirebbe mezzo detronizzato
Non a caso Fitto ha dichiarato in pubblico che «il partito è senza regole, senza una seria e credibile linea politica, con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica.
Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi?».
Berlusconi a Porto Rotondo schiuma rabbia. Giusto venerdì aveva fatto appello di unità , ma Fitto lo ha clamorosamente ignorato.
«Non può fare una lista contro di me da dentro Forza Italia », era lo sfogo dell’ex premier, «di fatto è già fuori dal partito”
Dunque la resa dei conti appare ormai inevitabile, dopodichè Berlusconi, se resisterà al richiamo della villa di Antigua (a breve riavrà il passaporto), si butterà in campagna elettorale e nel rinnovamento di un partito che vuole più fresco e giovane.
E ovviamente più berlusconiano.
(da “La Repubblica”)
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