SCONTRO TRA GRILLINI, MOLINARI: “INCOERENZA E SUICIDIO POLITICO ANDARE AL VOTO COL PORCELLUM”
IL PARLAMENTARE, AVVOCATO CASSAZIONISTA, NON CI STA A PASSARE PER DISSIDENTE
Aperturisti, anime belle, colombe: li si chiami come si vuole, ma un fatto è ormai chiaro: nel Movimento 5 Stelle è ricominciata la caccia al dissidente.
Il post di Beppe Grillo sul ritorno alla urne con l’attuale legge elettorale ha segnato una nuova spaccatura nei pentastellati che, dopo il Restitution day di inizio luglio, le polemiche sulla diaria e le espulsioni (volontarie e non), sembravano aver ritrovato la loro compattezza politica.
Compattezza che in queste ore è andata di nuovo perduta.
Dopo aver definito ‘anime belle’ i parlamentari al lavoro per modificare la legge elettorale prima del ritorno alle urne, il megafono del Movimento ha scagliato una nuova bordata sui suoi onorevoli che si erano dimostrati critici all’idea di rivotare col Porcellum.
Questa volta l’attacco è arrivato attraverso una poesia della senatrice Paola Taverna, ospitata proprio dal blog di Beppe Grillo alla voce ‘commenti’.
Ma il creativo uso della poesia per redarguire i meno fedeli alla linea ha trovato stavolta un eletto disposto a rispondere pubblicamente a Grillo e senza affidarsi ai commenti di retroscena tanto facili da smentire il giorno dopo.
Sul proprio profilo Facebook il senatore 5 Stelle Francesco Molinari ha ribattuto con una dettagliata nota al comico genovese, definendo i suoi ragionamenti “un errore”, un “tatticismo”, un “suicidio politico”
Il senatore in questione, avvocato cassazionista, risulta dai dati di OpenPolis tra i più presenti in Aula con oltre il 90% di votazioni partecipate e appena l’1,84% di voti ribelli rispetto al gruppo pentastellato: non esattamente il profilo tipico del dissidente insomma.
Qui sotto riportiamo integralmente la nota pubblicata da Molinari su Facebook, col titolo ‘Una questione di coerenza’.
Non sono… un’anima bella ma pensare di voler andare a nuove elezioni con il Porcellum, fosse anche una provocazione, è una pericolosa contraddizione per chi non l’ha MAI accettato.
Pensare che questa legge infame – come chi l’ha creata e proposta – possa essere funzionale al nostro MoVimento, da quale sia il punto che la si voglia guardare, è frutto proprio di quella politica che combattiamo, perciò, rappresenta un errore ; o esser stati questi mesi in quelle Aule ha cominciato a modificare geneticamente qualcuno tra NOI che ora usa la TATTICA politica tanto cara a D’Alema, invece che parole di verità ?
L’unico effetto benefico – come detto in altra occasione – di immediate elezioni sarebbe il blocco del losco tentativo di modifica della Costituzione ; ma si tratterebbe di pagare un prezzo assai costoso per la Nazione e per il suo Popolo che vive, anzi, sopravvive alla giornata.
Noi dobbiamo cambiare la politica e non farci cambiare da questi politicanti !
Non esiste un solo motivo – per i nostri principi, almeno – per cui questa legge ignobile possa favorire l’avvento del cambiamento che vogliamo, ciò seguendo un discorso di concreto buon senso.
Mauro Munafò
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