SCOPPIA LA RIVOLTA DEI CONSIGLIERI REGIONALI SICILIANI: E’ IN RITARDO DI QUALCHE GIORNO IL LORO STIPENDIO DI 13.000 EURO
INSORGONO GLI ONOREVOLI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE: “TRATTATI PEGGIO DEI FORNITORI”… NON C’E’ LIMITE AL CATTIVO GUSTO
A causa della crisi di liquidità la Regione Sicilia non ha trasferito in tempo i fondi per i pagamenti ai 90 deputati e ai dipendenti dell’Assemblea regionale siciliana e quindi lo stipendio del mese di luglio non è arrivato.
Se ne riparlerà ad agosto.
Secondo i calcoli ogni 30 giorni la Regione manda all’Assemblea i soldi degli stipendi: a giugno ha trasferito 12 milioni di euro, mentre a luglio ne ha «passati» soltanto cinque.
E anche per i dipendenti andati in pensione ci saranno ritardi nel tfr. Per quanto riguarda i parlamentari la cifra si aggira intorno ai 13mila euro netti.
Il presidente dell’Ars (ed ex assessore) Francesco Cascio comprende che i ritardati trasferimenti siano collegati «alle più complessive difficoltà economiche», ma passa all’attacco: «L’assessore all’Economia Gaetano Armao tratta l’Ars alla stregua di un qualunque fornitore, o di un ente. Ma l’Ars è un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l’erogazione dei trasferimenti è sempre stata effettuata d’ufficio. Da quando c’è lui si tende a stravolgere questo concetto, e quindi l’Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non è possibile”.
Per Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid, è incomprensibile che «gli assessori, non eletti, ricevano puntualmente gli stipendi e le loro indennità e i parlamentari no».
In generale i deputati si schierano con gli altri dipendenti («che vivono di stipendio»). I 90 deputati siciliani costano alla Regione circa 21 milioni l’anno, i 300 dipendenti dell’Assemblea circa 40 milioni.
(da “Il Corriere della Sera“)
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