CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO DI VASCO ERRANI, GOVERNATORE PD DELL’EMILIA ROMAGNA: L’ACCUSA E’ DI FALSO IDEOLOGICO
AVREBBE DIFESO IL FINANZIAMENTO DI UN MILIONE DI EURO ALLA COOPERATIVA GESTITA DAL FRATELLO
Alla fine è arrivato, forse inatteso quanto quell’avviso di fine indagine che a marzo scosse la politica dell’Emilia Romagna.
Il procuratore capo Roberto Alfonso e il pubblico ministero Antonella Scandellari vanno dritti per la loro strada e hanno chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio del governatore Vasco Errani con l’accusa di falso ideologico, per la vicenda del finanziamento, un milione di euro, erogato del 2006 dalla Regione alla cooperativa Terremerse presieduta dal Giovanni Errani, fratello del presidente.
Il finanziamento sarebbe servito per la costruzione di una cantina a Imola.
Dei soldi ottenuti indebitamente per i magistrati, visto che al momento della scadenza del bando per quei fondi i lavori non erano ancora ultimati.
A Errani si contesta, insieme a due funzionari regionali di aver dichiarato il falso in una relazione spedita in Procura nel 2009, a pochi giorni dall’articolo de Il Giornale della famiglia Berlusconi che accusava il governatore di aver favorito il fratello.
È proprio quella difesa scritta, nella quale si dà atto della correttezza della procedura seguita dai suoi uffici, che ha inguaiato Vasco Errani, mai coinvolto nell’inchiesta sul finanziamento stesso.
Errani si è fatto interrogare dai pm a metà giugno ma nonostante ciò, non ha convinto i magistrati.
Ora la parola passa al giudice per le udienze preliminari.
La richiesta della Procura, arrivata nei giorni scorsi nel più assoluto riserbo, attende ora il vaglio del giudice per l’udienza preliminare che presumibilmente arriverà non prima dell’inizio dell’autunno.
David Marceddu
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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